Per effetto della riforma fiscale 2022, approvata nelle scorse settimane, a partire da settembre 2022, i lavoratori troveranno l’aumento in busta paga.
Con l’approvazione della delega per la revisione del sistema fiscale, l’esecutivo avrà 18 mesi di tempo per far entrare in vigore la legge che produrrà effetti positivi sulle buste paghe dei lavoratori dipendenti.
Nelle scorse settimane, la Camera ha approvato la delega per la revisione del sistema fiscale. È un’importantissima novità per i lavoratori che, con la nuova riforma fiscale, noteranno modifiche sull’Irpef.
L’esecutivo, per il 2022, ha previsto diverse modifiche sulle aliquote percentuali, che produrranno una riduzione del numero degli scaglioni IRPEF. Le nuove fasce sono così divise:
- Prima fascia inferiore a €15.000 e aliquota Irpef del 23%
- Seconda fascia tra €15.000 e €28.000 con IRPEF al 25%
- Terza fascia compresa tra €28.000 i €50.000, con aliquota Irpef del 35%
- Quarta fascia superiore a €50.000 è aliquota Irpef al 43%.
In sostanza, con la nuova riforma fiscale, la modifica dell’IRPEF, rispetto a quella applicata per il 2021, non prevede alcuna variazione per il primo scaglione, la cancellazione del quarto scaglione e la riduzione della distanza tra il secondo e il terzo scaglione.
Tutte queste novità, provocheranno delle sostanziali modifiche in busta paga, in particolare di quelle dei redditi medio bassi.
Riforma fiscale 2022: in che modo incide il taglio del cuneo fiscale sulla busta paga dei lavoratori?
Il nuovo taglio del cuneo fiscale è una riforma che dovrebbe essere attuata in maniera definitiva tramite la legge di bilancio 2023. La riforma prevede una fase di rodaggio che partirà con la pubblicazione del prossimo decreto legge- Aiuti che, crisi di governo permettendo, dovrebbe arrivare entro la fine di luglio.
Secondo quanto dichiarato dal Premier Draghi, la riforma fiscale 2022 è uno dei principali obiettivi del governo. In questo modo, si punta a ridurre il carico fiscale sui lavoratori, in particolare su quelli che hanno salari bassi.
Per questo motivo, l’esecutivo sta lavorando per ridurre il costo del lavoro, in particolare per coloro che hanno redditi medio bassi (al di sotto dei €35.000).
In questo modo, si punta ad offrire ai lavoratori italiani e, dunque, ai nuclei familiari uno stipendio più alto durante l’anno.
Le modifiche strutturali previste dalla riforma fiscale dovrebbero essere introdotte dalla legge di bilancio 2023. In ogni caso, il taglio del cuneo fiscale potrebbe trovare applicazione con uno dei seguenti metodi:
- Una diminuzione del cuneo fiscale del 4%, già a partire da settembre 2022 e fino alla fine dell’anno, per i redditi inferiori a €35000. Riceverebbero un aumento in busta paga, che va da un minimo di €50 ad un massimo di €75.
- Una riduzione del taglio del cuneo fiscale del 4% per lo stesso periodo (settembre-dicembre 2022), per coloro che hanno redditi compresi tra €15.000 e €20.000.