Non tutti sanno che è possibile ricevere la Naspi all’estero compilando un modulo, che attesta il diritto alla prestazione assistenziale.
Coloro che percepiscono l’indennità di disoccupazione potrebbero essere spinti a cercare un reinserimento nel mondo del lavoro, lasciando l’Italia. Quando il percettore di Naspi decide di trasferirsi all’estero ha la possibilità di ricevere ugualmente l’indennità di disoccupazione. Tuttavia, in questo caso è necessario presentare il modulo U2.
Trasferirsi in un altro paese dell’Unione Europea alla ricerca di lavoro è una soluzione molto gettonata da coloro che, di recente, hanno perso l’occupazione e percepiscono la Naspi. L’ordinamento giuridico attuale prevede la possibilità di continuare a ricevere l’indennità di disoccupazione, presentando il modulo U2.
Si tratta di un documento che permette di attestare il diritto alla prestazione assistenziale anche quando ci si trasferisce in un altro paese della Comunità Europea.
In questo modo, dunque, il contribuente ha la possibilità di continuare ad esercitare i propri diritti previdenziali, in qualità di cittadino europeo.
Scopriamo cos’è il modulo U2 e a chi deve essere consegnato.
Il contribuente italiano che percepisce l’indennità di disoccupazione ha la possibilità di trasferirsi in un altro paese dell’Unione Europea, senza perdere il diritto alla Naspi. In realtà, quest’opportunità può essere sfruttata sia se ci si trasferisce in uno Stato dell’Unione Europea che in caso di trasferimento in uno dei seguenti paesi: Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera.
Tuttavia, per poter conservare il proprio diritto all’indennità di disoccupazione occorre presentare il modello U2. Ci stiamo riferendo al documento che autorizza la persona interessata ad esportare, al di fuori dell’Italia, l’indennità di disoccupazione.
In base a quanto stabilito dal regolamento, per beneficiare di quest’opportunità è necessario che il trasferimento sia giustificato dalla ricerca di lavoro all’estero.
Pertanto, coloro che percepiscono la Naspi e si trasferiscono per cercare lavoro in un altro Stato Ue possono continuare a percepire l’indennità.
Tuttavia, condizione necessaria per conservare il diritto alla prestazione e che prima della partenza il contribuente sia stato iscritto almeno un giorno al Centro per l’impiego. In sostanza, è necessario che il cittadino abbia provato a cercare lavoro in Italia prima di trasferirsi all’estero.
Inoltre, una volta effettuato il trasferimento occorre che il contribuente comunichi la sua indisponibilità al CPI e si cancelli dalle liste di collocamento.
Sebbene la legge preveda la possibilità di percepire l’indennità di disoccupazione pur risiedendo in un altro paese UE, diverso dall’Italia, è necessario presentare il modulo U2.
Dunque, il riconoscimento dell’indennità all’estero non avviene in automatico, ma è necessario richiedere il modulo U2 ai Centri per l’impiego o all’INPS.
Pertanto, sarà compito del soggetto interessato chiedere personalmente il modello prendendo un appuntamento alla sede INPS territorialmente competente. In tale occasione avverrà il rilascio del documento portatile U2, ma anche del documento portatile U1 che serve ad attestare i periodi di assicurazione.
Il modello U2 deve essere richiesto dal soggetto interessato prima di lasciare il Paese di provenienza. In ogni caso, tale modulo dovrà essere presentato ai centri per l’impiego del paese in cui si sta cercando lavoro. Così facendo si eviteranno interruzioni nell’erogazione della Naspi. Inoltre, in questi casi, si consiglia di effettuare l’iscrizione ai Centri per l’impiego locali almeno 7 giorni prima del trasferimento.
Il modello U1, invece, è la dichiarazione che serve ad attestare i periodi che devono essere presi in considerazione per la concessione della Naspi. Infatti, il suddetto modulo deve essere presentato all’INPS e ai servizi nazionali per l’impiego del paese in cui ci si trasferisce, per cercare lavoro.
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