La donazione è un atto con cui si passano i beni ad altri soggetti, che possono essere figli o nipoti. Ma può subentrare la revoca
Le liti in famiglia (e non solo), per ottenere un’eredità, sono spesso fonte di rovina all’interno dei nuclei. Questo perché, soprattutto laddove vigono disaccordi, prepotenze e avidità, non è facile rapportarsi.
Spesso i genitori, quando ancora in vita, decidono di fare delle donazioni a figli o nipoti, in soldi o immobili. Il marito, può lasciare dei beni alla moglie, o viceversa. Una volta eseguita una donazione, non può essere revocata.
Tuttavia, ci sono delle situazioni, di tipo grave, in cui invece, la suddetta revoca può avvenire, eccome. È importante conoscere questi dettagli, perché può accadere di trovarsi in una simile situazione, ed è fondamentale far valere i propri diritti.
Naturalmente, si premette che non potranno essere futili, i motivi per ottenere la revoca della donazione. Ma analizziamoli e scopriamo più nel dettaglio, in quali casi la revoca può far tremare figli e nipoti.
Revoca donazione, quando ha luogo e conseguenze
La revoca della donazione può avere luogo in diversi casi, qualora si configuri un determinato atteggiamento.
Nello specifico, la revoca non può avere luogo per ripicche, dispetti e liti nella coppia, ad esempio. Bisogna tenere un atteggiamento molto grave, tale da portare alla revoca per ingratitudine.
Ciò significa che essa è possibile nel momenti in cui, si verifichi un omicidio o tentato omicidio di chi esegue la donazione; può aver luogo una calunnia dolosa per reati molto seri, oppure ingiuria nei confronti del donante; oppure, rifiuto di supportare con alimenti il donante che si trovi in difficoltà.
Ingiuria grave, vuol dire mostrare disprezzo costante nei confronti del donante. Una vera e propria avversione. Sono queste le ragioni per cui può avvenire la revoca della donazione, altrimenti, la cosa non può accadere.
Dopo che la revoca è occorsa, per ingratitudine, il donatario deve restituire i beni da quando avviene la richiesta. Se il donatario ha venduto i beni, dovrà rimborsarne il valore. Per dimostrare l’ingratitudine, è essenziale portare tutta una serie di prove, come ad esempio testimonianze, registrazioni, ecc.
La revoca può prescriversi in 12 mesi, dalla data in cui il donante ha fatto richiesta. Dunque, è bene verificare che ci siano tutti i presupposti per la revoca, prima di chiederla.