A Natale siamo tutti più buoni, si sa, ma in questo caso l’ente per la previdenza sociale ha deciso di superarsi, ecco come.
Importanti novità per coloro i quali sono titolari di una pensione di reversibilità. Anche quest’anno considerate innumerevoli dinamiche si passerà ad un leggero aumento per quel che riguarda il periodo natalizio. Si tratta di operazioni in un certo senso di routine legate alla gestione di ciò che è in pieno diritto del soggetto interessato. L’aumento in questione sarà calcolato considerando il reddito del soggetto ed eventualmente prendendo in considerazione la presenza di figli a carico nel nucleo familiare.
In assenza di altri redditi provenienti ad esempio dal lavoro ci troveremo ad assistere ad un aumento della pensione di circa 420 euro. Tutto ciò andrà a concretizzarsi in presenza di un requisito su tutto, il compimento dei 64 anni di età. Parliamo insomma della classica quattordicesima che andrà di diritto anche a coloro che lo scorso luglio non avevano ancora maturato determinati requisiti. In questo caso il pagamento slitterà direttamente entro dicembre, con la quota spettante regolarmente liquidata dallo Stato.
L’operazione scatterà in automatico senza alcun bisogno quindi di richieste, moduli ed adempimenti vari. L’aumento in questione toccherà i titolari di pensione privata ex Enpals. Per quel che riguarda, invece lavoratori della gestione pubblica bisognerà inoltre considerare la partenza del requisito richiesto dallo scorso 1 luglio. La natura degli aumenti oscillerà da un minimo d 437 euro ad un massimo di 655 euro. Importante, come ribadito, considerare la soglia anagrafica, perchè è li che scatta il requisito fondamentale.
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Da considerare, inoltre la presenza eventuale di un reddito da lavoro all’interno del nucleo familiare in questione. Nel caso specifico un reddito inferiore a 13.405,08 euro porterebbe ad una diminuzione delle cifre citate in precedenza. Per quel che riguarda invece i lavoratori autonomi si considera un aumento i 420 euro per coloro i quali avranno maturato almeno 28 anni di contributi. 336 euro invece per coloro i quali sono invece fermi a 15 ani di contributi da lavoratore dipendente e 18 anni invece per gli autonomi. A parità di condizioni reddituali, poi, le quote salirebbero di 504 euro con 25 anni di retribuzione per dipendenti e 28 per gli autonomi.
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