È in arrivo un importante cambiamento relativo al reso gratuito sugli acquisti online e a molti consumatori non piacerà per niente.
Quando si fanno acquisiti online sapere di avere l’opzione del reso gratuito, dà al consumatore una maggiore serenità. In effetti, nonostante quella degli acquisti online sia un’usanza ampiamente diffusa, la maggior parte dei consumatori preferiscono optare per gli e-commerce che offrono il servizio di reso gratuiti.
Dopo tutto, comprare un prodotto osservato tramite una foto presente sul web può indurre facilmente all’errore. Anche se, va detto che i siti più popolari sono ormai dotati algoritmi particolari che riescono a consigliare i prodotti da acquistare in base alle scelte eseguire dall’utente per gli acquisiti precedenti.
Queste funzioni sofisticate sono particolarmente utili per gli e-commerce che si occupano della vendita di indumenti o scarpe. Ma il discorso cambia per altre categorie di merci, dove acquistare sapendo di poter restituire è l’opzione migliore per i consumatori.
Tuttavia, sono in arrivo importanti novità, che riguardano proprio il servizio di reso gratuito, che non piaceranno alla maggior parte dei consumatori online.
Reso gratuito: cosa dobbiamo attenderci?
Come spesso capita, le merci acquistate online possono provenire anche da paesi diversi dall’Italia. Per arrivare fino al nostro domicilio, molte volte, i prodotti compiono delle vere e proprie traversate oceaniche o continentali.
La merce arriva grazie ai voli commerciali e le aziende di e-commerce riescono ad ammortizzare i costi grazie all’elevata mole di ordini.
Tuttavia, a quanto pare, l’era del reso gratuito sta per terminare. In alcuni Paesi questa “novità” è stata già introdotta. È questo il caso di Index, un’azienda che comprende diversi marchi, tra cui anche Zara. La società in questione ha deciso di fissare a 2 sterline il costo dei resi. Anche Asos e Uniquo hanno adottato la medesima decisone.
Ad oggi, non è ancora stata applicata una tariffa sui resi in Italia. Ma se il trend dovesse essere confermato e un maggior numero di aziende online dovessero adottare questa strategia, c’è da credere che anche nel nostro Paese, a breve, non sarà più possibile restituire la merce gratis.
Perché la restituzione della merce gratis sparirà?
Uno dei motivi per i quali potrebbe avvenire la definitiva eliminazione di uno dei servizi che ha favorito la diffusione degli acquisiti online, è legato anche all’impatto ambientale che esso genera.
Inoltre, con la crescita degli acquisiti online, favorita anche dalla pandemia, le aziende hanno visto aumentare il numero di resi. Questo servizio rappresenta un costo per le società che, chiaramente, preferirebbero evitare il ritorno di merce in magazzino.
Inoltre, non va dimenticato che la maggior parte dei prodotti resi è buttato perché non più utilizzabile. Quest’abitudine produce un incremento notevole di rifiuti, che potrebbero e dovrebbero essere evitati.