L’effetto delle dinamiche geopolitiche e di mercato è quello di una contrazione dei flussi di cassa delle aziende. La perdita di valore sull’azionario può essere compensata dai dividendi.
Tra i migliori titoli su cui investire quelli in grado sul lungo periodo di distribuire il dividendo con continuità.
Con un’inflazione che non ha ancora raggiunto il suo apice e il crollo delle quotazioni chi investe sull’azionario guarda a una sola destinazione; i dividendi. La ricerca di un rendimento sicuro porta gli investitori a cercare una soluzione per un reddito costante.
La prospettiva di una recessione, ha portato Wall Street a chiudere il peggior semestre dal 1970. Nonostante questo, in Italia il rendimento delle cedole, attese, è ancora attraente.
La rendita da dividendo può offrire in questo periodo opportunità interessanti. I dividendi migliori sono naturalmente quelli che si accompagnano ad Azioni in grado di crescere tendenzialmente nel corso del tempo. L’importo del dividendo, la stabilità nella sua distribuzione e l’incremento della quotazione sono le tre variabili da tenere in considerazione per la scelta dei migliori titoli da dividendo.
Dividendi elevati si ritrovano spesso nel settore bancario, energetico, delle telecomunicazioni o dei beni primari. Tutti questi segmenti tendono a generare un basso rendimento nella crescita azionaria, compensata dai dividendi, necessari per attirare gli investitori. Solo le aziende che crescono in modo redditizio sono in grado di distribuire dividendi sostenibili e di aumentarli nel tempo. Quando il contesto di mercato cambia radicalmente in senso negativo, le aziende fortemente indebitate o con un costo del debito elevato hanno meno probabilità di continuare a erogare i dividendi.
In questo contesto le aziende in grado di generare flussi di cassa sufficienti a sostenere la cedola nel tempo dell’indice Ftse Mib, sono ad esempio quelle del settore automobilistico e del comparto finanziario.
La prima di queste è Stellantis che si colloca in cima alla classifica con dividendo superiore al 10%. Il settore automobilistico ha bisogno di compensare una parte dei mancati introiti delle vendite con i finanziamenti sul mercato azionario. Da inizio anno la performance della società ha perso oltre il 29%, così la cedola è cresciuta a valori record.
Tra le altre società in evidenza Mediobanca e intesa Sanpaolo con una perdita del 17,5 e 21,6% offre un dividendo rispettivamente del 9 e 8,4%. Spicca tra le migliori Eni che con una perdita sul listino del 7,9% offre un dividendo della stessa percentuale.
Incassare le cedole dei dividendi può essere una fonte di reddito per chi investe in borsa ma anche per la stessa società che può garantirsi il mantenimento in portafoglio delle azioni sul lungo periodo. C’è da considerare tuttavia che pagare dividendi rinuncia a fare degli investimenti che a lungo termine possono penalizzare la crescita della società, del fatturato e del suo valore in borsa. Non sempre l’incasso delle cedole può compensare la perdita sull’investimento nel valore delle azioni; è bene perciò ponderare il rischio rendimento nel rimanere investiti su una società ad alto dividendo.
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