Il rendimento BTP e titoli di Stato continuano a crescere, ma i prossimi 18 mesi potrebbero riservare delle sorprese anche per i conti deposito 2022-2023.
Se la situazione attuale venisse confermata, molto probabilmente gli istituti di credito potrebbero proporre delle formule per gli investitori che decidono di vincolare una parte del loro capitale.
Attualmente il rendimento dei BTP e titoli di Stato è in rialzo. Basti pensare che solo poche settimane fa il BTP ha raggiunto, dopo 10 anni, il traguardo del 2%. Ovviamente non stiamo parlando di cifre esorbitanti, ma di un segnale di crescita che va assolutamente monitorato dagli investitori.
Nelle ultime settimane si è assistito ad un rialzo del rendimento BTP. Gli esperti fanno notare che questo trend in crescita è legato all’aumento dello spread BTP Bund. Quest’ultimo infatti è cresciuto fi oltre 50 punti negli ultimi 5/6 mesi.
Contemporaneamente anche il rendimento del Bund decennale tedesco è aumentato di mezzo punto percentuale.
Si tratta di una situazione davvero molto interessante per i risparmiatori che sono alla ricerca di operazioni di lungo periodo con rendimenti alti.
Tuttavia, questo trend al rialzo non è positivo per chi in portafoglio a BTP a 10 anni, dal momento che l’aumento dei rendimenti determina una diminuzione del prezzo di mercato del titolo.
Per questo motivo, i sottoscrittori di BTP non hanno interesse a vendere il Bond prima della scadenza perché andrebbero incontro ad una perdita, rispetto al valore di qualche mese fa.
In realtà, secondo gli esperti neanche i nuovi sottoscrittori trarrebbero vantaggio dal trend in crescita dei rendimenti dei Bond. Infatti, sottoscrivere adesso BTP provocherebbe, per l’investitore, un risultato negativo al termine dell’investimento.
In questo caso, rischierebbe di influire l’inflazione al 4,8% con un tasso negativo del 2,8%.
In questo momento, l’unico investimento che riesce a proteggere l’investitore dall’infrazione solo i Bond indicizzati al tasso di inflazione, come i BTP Italia.
Tuttavia, il vero vantaggio è dato da i BTP già emessi, dal momento che includono anche una cedola più alta rispetto al tasso di inflazione.
In sostanza, l’investitore che oggi acquisto BTP Italia di un prezzo maggiorato vedrà una riduzione dell’effetto di protezione del capitale che protegge i sottoscrittori originari del Bond.
Se il rendimento BTP e titoli di Stato sono in crescita, ma non rappresentano un grande vantaggio dal punto di vista dell’investitore, non cambia il discorso per quanto riguarda i conti deposito.
Questi, infatti, fino a pochi anni fa rappresentavano dei rendimenti certi per i risparmiatori. I trend attuale potrebbe incentivare gli istituti di credito a proporre formule interessanti per chi decide di vincolare il proprio capitale.
In questo modo, i conti deposito potrebbero avere dei rendimenti simili a quelli dei BTP e dei titoli di Stato. Per gli esperti si potrebbero anche registrare rendimenti migliori, soprattutto nel caso di lancio di nuove promozioni da parte di istituti bancari.
Ovviamente tutto dipende da alcuni parametri come, ad esempio, la somma di denaro che s’intende vincolare e il lasso di tempo per il quale si desidera bloccare il capitale.
Va detto che negli anni passati questa forma di investimento permetteva di ottenere guadagni più interessanti, mentre oggi il ricavo effettivo è piuttosto basso.
Dietro questo cambio di tendenza vi è lo spread basso.
Le novità che potrebbero essere introdotte nei prossimi 18 mesi, per quanto riguarda i conti deposito, riguarda l’inserimento di un canone anno sulla carta di credito e di costi di:
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