I rendimenti Usa confermeranno il trend negativo dei primi mesi del 2021?
I rendimenti dei Treasury statunitensi hanno iniziato male il 2021: a 10 anni e 30 anni hanno registrato da gennaio dei rendimenti complessivi pari rispettivamente a -4,25% e -11,83%. Anche l’obbligazionario tedesco (Bund) ha cominciato male il nuovo anno, ma i rendimenti generali sono stati anche se di poco più positivi, registrando -2% e -8,5% per il 10 anni e il 30 anni.
L’economia degli Stati Uniti sembra essere positiva e inoltre c’è la possibilità che Biden avvalli un piano di iniezione fiscale importante, in Europa invece potrebbe esserci qualche aiuto, ma localizzato e non così importante. Questa decisione genererà probabilmente una crescita più sostenuta negli Stati Uniti rispetto all’Europa, e si tramuterà in una notizia negativa per i titoli di stato statunitensi rispetto ai Bund. Per di più il lancio dei vaccini e la vaccinazione di circa il 20% della popolazione, in contrasto con i numeri europei, dovrebbe favorire una maggiore crescita negli USA, ma di contraltare aumentare la pressione sui titoli statunitensi.
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Sell-off dei titoli di stato: risposte diverse dalle banche centrali
Alcuni rappresentanti della Fed hanno ribadito che se le previsioni economiche migliorano, le proiezioni di crescita saranno positive, così come le previsioni di inflazione. In sostanza, sostengono che l’economia Americana è in grado di reggere tassi più alti e che la ripartenza economica possa proseguire senza sosta.
Dall’altra parte la Bce in Europa si trova di fronte uno scenario diverso dovuto alla lenta ripresa economica, a un’introduzione più lenta dei vaccini, a una percentuale inferiore di soggetti vaccinati, e non da ultimo, a stimoli fiscali che tardano ad arrivare e quando arrivano sono irrisori. Quindi, un grosso adeguamento dei rendimenti dell’obbligazionario tedesco potrebbe essere generato da un peggioramento della situazione finanziaria.
In questa particolare situazione è bene ricordare come la capacità di acquisto del Pandemic emergency purchase programme è di circa 1,85 trilioni di euro e quello che la Bce ha utilizzato è pari a 866,70 miliardi di euro, con una variazione di dati da settimana a settimana. Ad esempio nei giorni scorsi si sono verificati parecchi rimborsi nel portafoglio della Bce, che sicuramente possiede gli strumenti per evitare un incremento non controllato del rendimento dei titoli di stato europei .
In conclusione, l’ambiente più idoneo sarebbe generato da una crescita con un trend positivo ma mantenuta sotto controllo, con proiezioni di inflazione monitorate e indici di default bassi. La situazione appena descritta attualmente rispecchia di più quello che si sta verificando nell’Eurozona rispetto agli Stati Uniti.