I Buoni Fruttiferi Postali sono emessi da CDP e sono distribuiti tramite le filiali di Poste Italiane. L’attuale scenario economico ha spinto i suoi vertici a valutare un rialzo dei rendimenti degli interessi.
Cassa depositi e prestiti starebbe valutando un importante rialzo dei tassi d’interesse offerti sui Buoni fruttiferi postali. In tal senso questo tipo di prodotti avevano riadattato i loro rendimenti; I titoli 3×4 e 4×4 offrono oggi rispettivamente l’1% e l’1,25% lordo annuo.
Stando all’attuale contesto di mercato, non è quindi improbabile un nuovo aumento dei rendimenti sulla base dell’incremento dei tassi di interesse e un’inflazione che spaventa i piccoli risparmiatori.
Questo mese la politica monetaria della Banca Centrale Europea predisporrà gli aumenti di tassi di interesse utili a contrastare il rialzo dell’inflazione. In Italia il fenomeno si è già scontato sui mutui, dove il tasso per l’acquisto di nuove abitazioni, secondo i dati Abi, è passato in un anno da 1,40 a 1,93%.
I Buoni Fruttiferi Postali sono titoli che offrono generalmente bassi rendimenti compensati dalla sicurezza della protezione del capitale. Tuttavia, oltre al rischio di mercato, oggi i risparmi investiti vengono comunque intaccati dall’inflazione annua, arrivata in Italia secondo gli ultimi dati di giugno all’8%.
Secondo il Codacons i prezzi al dettaglio “sono destinati a salire ancora nelle prossime settimane”. Ciò è dovuto all’escalation dei carburanti che registrano livelli altissimi alla pompa e delle evidenti speculazioni sui listini. Secondo l’autorità “l’inflazione è destinata a raggiungere quota 10%”.
In correlazione a questa variabile, negli ultimi mesi, i rendimenti obbligazionari sono aumentanti. Ai timori relativi alla solvibilità dello Stato che hanno reso le cedole dei titoli come i BTP particolarmente alte, si aggiungerà l’effetto dei rialzi dei tassi della BCE, che dovrebbe portarli allo 0,75% dal -0,50% attuale. Un’evoluzione per il costo del denaro, che si sconta quindi anche sui Buoni fruttiferi postali.
Oggi, un Buono 3×4, cioè della durata massima di 12 anni, offre appena l’1% contro circa il 3,60% del rendimento di un BTp di pari durata. La differenza più importante tra i due titoli, che mantengono fondamentalmente lo stesso grado di sicurezza, è la garanzia del rimborso del capitale offerto dal Buono fruttifero. I BTp invece rimborsano il capitale alla pari solo alla scadenza, con il capitale che rimane nel frattempo esposto alle variazioni del prezzo di mercato.
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