Nuove regole Superbonus grazie alla conversione in legge del decreto Aiuti bis, ma il tempo stringe e banche e costruttori edili chiedono risposte urgenti ed immediate, per superare una situazione di stallo che sta nuocendo a tutti.
Il dibattito su regole, sviluppi e modifiche al Superbonus si fa sempre più intenso, essendo l’argomento diventato anche oggetto di campagna elettorale.
D’altronde in questi mesi la maxi agevolazione ha mostrato tutti i suoi punti deboli, alla luce di regole che potevano essere redatte meglio e di abusi e irregolarità commesse da chi ha sfruttato le ‘zone grigie’ della disciplina per conseguire un profitto illegale.
Ebbene, le ultime novità che giungono sul Superbonus dimostrano che siamo ancora lontani da una soluzione davvero ‘condivisa’, o almeno il percorso non è di certo giunto a conclusione. Ma vero è che la regola per superare l’impasse sulla cessione dei crediti alle banche è stata inclusa nel decreto Aiuti Bis, che non è ancora legge.
Infatti, il testo del pur importantissimo provvedimento non potrà essere convertito in legge, se non tra qualche giorno. Soltanto da quel momento le nuove norme sul Superbonus potranno applicarsi in tutti i loro effetti.
Intanto, costruttori e banche chiedono con forza di anticipare i tempi ove possibile, e domandano a gran voce nuovi chiarimenti sul Superbonus. Soprattutto chiedono la circolare attuativa delle Entrate, che però non arriverà entro questa settimana.
In verità ad appianare le cose non bastano le rassicurazioni sulle nuove norme di cui al decreto Aiuti bis. Istituti di credito e costruttori, finiti in quelle che potrebbero essere chiamate le ‘sabbie mobili’ del Superbonus, attendono come accennato la circolare dettagliata dell’Amministrazione finanziaria. Questa, a seguito di pubblicazione in GU, dovrà indicare agli operatori tutti i chiarimenti e le istruzioni applicative, alla luce del nuovo quadro in materia di Superbonus.
Non a caso, Abi e costruttori edili dell’Ance vogliono al più presto l’applicazione delle nuove regole su Superbonus e correlata cessione, anche e soprattutto per fare un passo avanti rispetto ad una situazione insostenibile. Siamo infatti in pieno stallo e con un meccanismo ormai inceppato e ben lontano dalle aspettative iniziali di rilancio del mondo dell’edilizia e di ammodernamento degli edifici.
D’altronde in una situazione come quella creatasi negli ultimi mesi, l’Ance alcuni giorni fa era già intervenuta in argomento, prefigurando il possibile rischio di fallimento per moltissime centinaia di imprese, in caso di mancato sblocco del mercato cessione del credito.
Rileva in particolare l’iniziativa messa in atto dai costruttori dell’Ance i quali, con la finalità di riattivare un meccanismo oggi in tilt, hanno anche deciso di avviare un tavolo strutturale di lavoro. Detto contesto servirà in particolare ad analizzare:
Scopo dell’iniziativa è dunque contribuire a dare luogo alle migliori condizioni per il pieno rilancio del mercato delle cessioni del credito che, se bloccato, non può che creare danni a tutti gli operatori e agli stessi fruitori della maxi agevolazione.
Ecco perché non deve stupire la comune iniziativa del Direttore generale dell’Ance Massimiliano Musumeci e del Vice direttore generale dell’Abi Gianfranco Torriero. Questi ultimi infatti sollecitano l’Agenzia delle Entrate a rivedere in modo tempestivo il contenuto della circolare del giugno scorso, che ad oggi è di fatto anacronistica rispetto alle nuove regole.
Sopra abbiamo ricordato che serve perciò una nuova circolare applicativa da parte dell’Agenzia delle Entrate, la quale – combinandosi con le novità di cui al decreto Aiuti bis – dovrà dare i necessari chiarimenti pratici e le istruzioni applicative.
In base alle richieste di istituti di credito e costruttori, l’Amministrazione finanziaria dovrà in particolare chiarire:
Concludendo, vero è che l’argomento delle nuove regole Superbonus non può che essere benzina sul fuoco della campagna elettorale. Ed anche con questo si spiega il comportamento ‘abbottonato’ delle Entrate che, nella fase di transizione in essere, preferiscono non replicare ma che – al contempo – subiscono il comprensibile pressing di banche e costruttori.
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