È capitato a tutti almeno una volta nella vita ricevere un regalo non gradito, ma come è fare a sostituirlo senza problemi? Ecco cosa consigliano.
A tutti piace ricevere i regali, il “ma” però arriva quando si riceve un dono che non è di proprio gradimento. In tutte queste situazioni è importante saper cosa fare. Prima di prendere una decisione affrettata, è necessario concedersi un po’ di tempo per riconsiderare il regalo ricevuto. Quel regalo che a primo impatto risulta inutile o non attraente, potrebbe servire a uno scopo speciale o diventare qualcosa che si apprezzi nel tempo.
Sarà successo a tante persone ricevere un regalo che non comprerebbero mai, ma una volta in possesso si inizia a rivalutarlo e usarlo. Altri, invece, preferiscono riciclarlo e donarlo a qualcun altro, con la speranza che sia più adatto. Qualunque esso sia il motivo, quello che non tutti sanno è che si ha diritto di cambiare o restituire i regali ricevuti senza avere problemi. L’importante è seguire alcuni consigli per non sbagliare.
Cambiare o restituire un regalo non gradito: cosa fare
La bella notizia è che l’art. 52 del Codice del Consumo ha introdotto il rimedio a tutela del compratore/consumatore che abbia intenzione di dare indietro il proprio acquisto. Parliamo del classico diritto di recesso, fondamentale per le spese fatte online, come ad esempio sugli e-commerce per eBay, Amazon, Zalando, ecc; ma anche per gli acquisti fatti per telefono o gli ordini per posta.
Tale diritto è anche conosciuto come “diritto di ripensamento”, perché permette di liberarsi di un acquisto non gradito senza fornire spiegazioni aggiuntive. È importante ricordarsi di esercitare il diritto entro 14 giorni che decorrono dal momento in cui si entra in possesso del bene. Tutto ciò che bisogna fare, poi, è seguire le indicazioni del venditore o inviare una comunicazione di recesso. In seguito consegnare la spedizione al corriere che la farà giungerà al venditore.
Per quanto riguarda gli acquisti fatti in negozio è bene specificare che non vi è un diritto vero e proprio del consumatore di restituire la merce. È a discrezione del negoziante decidere di emettere o meno lo scontrino di cortesia, parliamo della ricevuta fiscale di pagamento. Si tratta di una strategia messa in campo dal negozio con l’obiettivo di fidelizzare la clientela, per questo è ormai una prassi consolidata.
Generalmente, ci si può presentare in negozio per cambiare la merce entro due settimane. È bene però specificare che ci sono delle eccezioni che impediscono il cambio del prodotto, queste sono per la biancheria intima, i beni per l’igiene personale, quelli che rischiano di deteriorarsi o scadere, i beni sigillati o aperti dopo la consegna. Anche gli articoli in saldo o in sconto non possono essere sostituiti.