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Economia e Finanza

Reddito di cittadinanza: se non si comunica il nuovo lavoro all’INPS, cosa succede?

Reddito di cittadinanza e lavoro part time, cosa succede se si continua a percepire il sussidio e non si comunica all’INPS il nuovo reddito? 

Reddito di cittadinanza: se non si comunica il reddito di lavoro all’INPS, cosa succede?

Il reddito di cittadinanza è una prestazione economica erogata dall’INPS alle famiglie in difficoltà economiche. Il suo valore è proporzionato in base ai componenti del nucleo familiare e la situazione reddituale e patrimoniale dei componenti della famiglia. Cosa succede se un componente della famiglia lavora e il reddito non è stato comunicato all’INPS? Scopriamolo.

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Reddito di cittadinanza: se non si comunica il reddito di lavoro all’INPS, cosa succede?

Oggi, esaminiamo il quesito di un Lettore in merito al reddito di cittadinanza e la comunicazione di variazione della situazione reddituale del nucleo familiare.

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Nello specifico, la domanda posta è la seguente: “Buon giorno la contattavo per un informazione, da gennaio 2021 ho trovato un lavoro part-time con rinnovo ogni sei mesi. Io percepivo il reddito di cittadinanza e il mio consulente mi ha detto di rinunciare e farlo. Inoltre, m ha consigliato di  farlo percepire a mia moglie, però non ha comunicato all’INPS il mio attuale reddito di lavoro. Mia moglie ha iniziato a percepire il reddito di cittadinanza da febbraio e io ho uno stipendio di circa 800 euro mensili. Non avendolo comunicato all’INPS il mio reddito a cosa vado incontro? Grazie mille e cordiali saluti

Modello RdC-com esteso per le variazioni in corso di erogazione del sussidio

Dal 6 marzo 2019 è possibile comunicare il modello RdC-com esteso che permette ai beneficiari del Reddito di cittadinanza di comunicare le variazioni relative allo svolgimento dell’attività lavorativa. Tale modulo deve essere compilato sia se l’attività è svolta in modalità subordinata che autonoma, anche nel caso sia svolta all’estero.

Il modulo deve essere trasmesso all’INPS entro 30 giorni dal verificarsi dell’evento (un’attività lavorativa), pena la decadenza del beneficio. Se la variazione riguarda l’attività di lavoro dipendente, come nel caso esposto, occorre comunicare contestualmente anche il reddito previsto per l’anno solare di inzio attività lavorativa.  Mentre, se l’attività riguarda il lavoro autonomo o di impresa, la comunicazione deve essere effettuata entro 30 giorni dall’avvio dell’attività lavorativa.

Tuttavia, il modello RdC-com esteso, deve essere rinnovato ogni trimestre, entro il quindicesimo giorno successivo al termini di ogni trimestre solare. Inoltre, deve riportare il reddito percepito nel trimestre o i ricavi o compensi al netto delle spese.

Chi è stato assunto e percepisce il Reddito di cittadinanza, cosa succede?

Precisiamo che il reddito di cittadinanza è compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa da parte di un componente del nucleo familiare, a condizione che siano rispettati i requisiti previsti dalla normativa. In questo caso l’importo del RdC sarà ricalcolato considerando i nuovi redditi percepiti.

In questo caso come sopra evidenziato, bisogna presentare il modello RdC esteso all’INPS tramite i Patronati o CAF, oppure, direttamente sul sito INPS (www.inps.it) con le credenziali SPID, CNS o CIE. La variazione deve essere effettuata entro 30 giorni dal verificarsi dell’evento.

Cosa rischia chi non presenta la variazione?

Chi non presenta la variazione rischia la decadenza del beneficio, a nostro avviso, l’escamotage di farlo percepire alla moglie non è una soluzione idonea, in quanto si considera il reddito del nucleo familiare, che nel caso esposto non è stato dichiarato. Il valore del Reddito di cittadinanza, come sopra specificato è proporzionato al reddito del nucleo familiare e ai componenti del nucleo familiare.

Se la comunicazione non è effettuata, in  seguito ad una verifica d’ufficio, scatterà la revoca del sussidio con la restituzione delle somme indebitamente percepite. Inoltre, coloro che omettono di comunicare le variazioni di reddito o patrimonio o le informazioni rilevanti e dovute, che permettono la riduzione del beneficio o la revoca, rischiano conseguenze penali. Si rischia una reclusione da uno a tre anni per chi riceve l’assegno e omette di comunicare la variazione del patrimonio o reddito.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Mod. RdC/PdC – Com Esteso

Angelina Tortora

Giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti Campania, mi occupo di tematiche fiscali e previdenziali. Da sempre vicino al lettore, rispondo ai loro quesiti sulle varie problematiche.

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