Scopriamo qual è la compatibilità del reddito di cittadinanza di un figlio maggiorenne convivente con genitori che percepiscono l’assegno di pensionamento.
Il reddito di cittadinanza è una misura introdotta in favore dei soggetti che hanno specifici requisiti reddituali e risultano disoccupati. Grazie a questo sussidio è possibile sostenere economicamente le persone che, nel frattempo, sono alla ricerca di un’occupazione. Che cosa succede se all’interno di una famiglia c’è un figlio maggiorenne convivente che percepisce il reddito di cittadinanza, ma i genitori sono pensionati?
La normativa che disciplina il reddito di cittadinanza ha specificato qual è la compatibilità del sussidio rispetto alle altre forme di sostegno.
Quando un soggetto effettua la richiesta di reddito di cittadinanza, i requisiti che danno accesso al sussidio non fanno riferimento solo al cittadino che ha fatto la richiesta, ma all’intero nucleo familiare. Dopotutto si tratta di una misura erogata in favore di cittadini che si trovano in una condizione di difficoltà economica. E lo scopo del reddito è quello di contrastare la povertà di interi nuclei familiari.
Per questo motivo il reddito di cittadinanza è anche compatibile con il reddito da lavoratore dipendente, purché vengano rispettati specifici limiti di RAL.
In ogni caso, quando si valutano i requisiti di un richiedente si prende in considerazione la somma dei redditi familiari percepiti. Per il calcolo non si fa riferimento solo al reddito del singolo cittadino che ha effettuato la richiesta, ma a tutti i possibili redditi riferiti a quel nucleo familiare.
Oggi scopriremo cosa succede se un figlio maggiorenne convivente percepire il reddito di cittadinanza, nel caso in cui i genitori sono titolari di una pensione.
Compatibilità del reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza è un sussidio, il cui importo dipende dalla composizione del nucleo familiare. L’importo è definito sulla scala di equivalenza pari a 1 per il primo componente, che va poi ad incrementarsi di 0,4 per ogni singolo membro maggiorenne e di 0,2 i componenti di età inferiore a 18 anni.
In ogni caso, l’importo massimo annuale, che può essere erogato, corrisponde a €13.200 per un nucleo familiare di 4 persone o di tre adulti e due minori in cui è presente un membro con disabilità.
Il beneficio minimo, invece, ha una soglia minima di €6.000 ed è generalmente corrisposto ad un solo adulto.
È, dunque, chiaro che l’importo della ricarica mensile dipende dalla composizione del nucleo familiare. Ma soprattutto, dipende dalla somma dei redditi di ogni componente del nucleo familiare.
Generalmente il beneficio è suddiviso in due parti:
- Una parte rappresenta l’integrazione del reddito della famiglia per massimo €6.000, che deve essere poi moltiplicato per la scala di equivalenza
- Un’altra parte, invece, viene aggiunta in favore di colui che effettua il pagamento del canone d’affitto.
A conti fatti il importo massimo mensile erogabile è pari a €780.Affinché, il membro del nucleo familiare possa ricevere il reddito di cittadinanza è necessario che l’ISEE della famiglia sia inferiore a €9360.
Dunque, se viene rispettato il suddetto limite, il figlio maggiorenne convivente può ottenere il sussidio anche se i genitori percepiscono una pensione.In questo caso, però l’importo erogato mensilmente corrisponderà alla differenza tra 9360 euro e la cifra dell’assegno di pensionamento.