Dal gennaio 2022 il reddito di cittadinanza subisce delle modifiche sostanziali per importi, obblighi e controlli, ecco cosa succederà.
La Legge di Bilancio 2022 ritocca il reddito di cittadinanza, nello specifico le modifiche riguardano le modalità di erogazione del sussidio e gli obblighi da rispettare. Inoltre, la riforma del RdC prevede anche un taglio del sussidio se presenti nel nucleo familiare soggetti occupabili e quindi, chiamati a rispettare gli obblighi presi in base alle politiche attive collegate al beneficio. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Stretta sul reddito di cittadinanza: ecco i nuovi importi, obblighi e controlli
Con la nuova riforma sul reddito di cittadinanza, dopo i primi sei mesi di erogazione del sussidio, lo stesso subirà un taglio di circa cinque euro al mese se nel nucleo familiare è presente un soggetto occupabile (cioè in grado di poter lavorare). La normativa precisa che i soggetti sono chiamati a rispettare gli obblighi delle politiche attive che sono connesse all’erogazione del sussidio. Dopo il primo rifiuto il reddito di cittadinanza è sospeso. Ma la sospensione si attiva anche quando un componente del nucleo familiare inizia un’attività lavorativa.
Inoltre, per tutte le famiglie che ricevono una somma del reddito di cittadinanza inferiore a 300 euro, non sono considerate nella riduzione mensile. L’esclusione è valida anche nei nuclei familiari in cui siano presenti minori inferiore a tre anni, disabili con handicap grave o non autosufficienti.
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Nuovi controlli per scovare i furbetti
Le novità non riguardano solo le modalità di erogazione del reddito di cittadinanza, ma anche i controlli che saranno effettuati. Infatti, si effettueranno controlli mirati sul patrimonio, con una verifica della DSU ai fini dei requisiti dichiarati. Inoltre, si procederà con una verifica di soggiorno e residenza, i Comuni e l’INPS saranno chiamate ad effettuare verifiche anagrafiche, preventive a campione, in base ai nuclei familiare indicati nella domanda del reddito di cittadinanza.
Infine, almeno un terzo dei beneficiari del RdC dovranno essere impegnati in prestazioni gratuite nei Comuni di appartenenza. In effetti, dovranno essere coinvolti da progetti utili alla collettività, esclusivamente in via gratuita e senza dover instaurare un rapporto di lavoro.
La novità riguarda anche coloro che presentano la domanda del RdC con DID. Infatti, saranno considerati immediatamente disponibili a lavorare. Ricordiamo che la DID è la disponibilità a lavorare resa presso i centri per l’impiego, trasmessa telematicamente all’ANPAL.
Offerte di lavoro congrue
Sempre tra le tante novità, il Governo nel Ddl di Bilancio ha precisato che le offerte di lavoro dovranno essere congrue e solo fino al 31 dicembre 2021 è possibile rifiutare fino a tre offerte di lavoro considerate non congrue. Dal 2022 le possibilità di rifiutare l’offerta di lavoro, si riduce a due e devono essere ritenute non congrue. Il primo rifiuto può riguardare un’offerta entro gli 80 Km o 100 minuti di trasporto pubblico. Mentre, la seconda in tutta Italia.
Il premier, Mario Draghi, sulle novità ha dichiarato che il precedente sistema non ha funzionato, adesso si cerca la strada giusta per incentivare l’offerta di lavoro. Perderanno il sussidio coloro che rifiutano il lavoro e non rispettano gli obblighi.