Numerose le riflessioni in merito ad una delle iniziative più amate e contestate degli ultimi anni, il Reddito di cittadinanza.
La nuova legge di Bilancio 2022 potrebbe scontentare i milioni di italiani che ad oggi percepiscono il Reddito di cittadinanza. Una delle misure più controverse degli ultimi anni, nata con il Governo a guida Lega e Movimento cinque stelle. Se da un lato, come detto, milioni di italiani si sentono garantiti da un versamento mensile fisso e praticamente certo, dall’altro lato altrettanti milioni di italiani si sentono traditi dal senso di giustizia che in qualche modo sembra mancare nella misura in questione. Inizialmente legata, come misura alla ricerca di una occupazione si è rivelata via via tutt’altro.
E’ proprio qui che nasce il problema. La questione fa discutere nel momento in cui gli aventi diritto al Reddito di cittadinanza non siano in qualche modo inseriti in un circuito lavorativo. Questo perchè in realtà non esiste possibilità di un valido percorso che porti ad una occupazione. Di conseguenza, quindi ad oggi, la misura è puramente di natura assistenziale, soldi e nient’altro. Un versamento mensile assicurato in base alla propria situazione familiare e niente più. Il Governo Draghi, però, ad oggi, considerati gli sprechi da tamponare punta all’immediata modifica.
Il progetto del Governo mira a ridurre mese per mese in base quindi all’immobilismo della misura rispetto alla ricerca di una degna occupazione dell’importo spettante. 5 euro al mese in meno ovviamente da applicare in determinate circostanze. Nel corso del periodo di erogazione della misura, quindi il titolare del sussidio dovrà assolutamente essere messo nelle condizioni di accettare una proposta di lavoro per non rischiare di perdere soldi periodo dopo periodo. Inoltre al secondo rifiuto consecutivo la misura andrà a cadere, decisione questa valutata attentamente dall’esecutivo.
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Come anticipato le variazioni sotto forma di diminuzione dell’importo mensile arriveranno in base a determinate condizioni familiari. Ad esempio la trattenuta non potrà essere considerata per coloro i quali percepiscono un assegno mensile pari o inferiore a 300 euro. La soglia in questione vale per un unico componente di un nucleo, in caso di famiglia più o meno numerosa i fattori andranno ad incidere in questo seno sulla mancata decurtazione come parametri di scala di equivalenza:
Numerose insomma le novità per il prossimo anno, sperano, e questo se lo augurano in molti che la misura non possa in futuro essere cancellata del tutto.
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