Reddito di cittadinanza bloccato a marzo, rinvii e tagli: cosa sta succedendo all’INPS

Sono molte le segnalazioni di cittadini che affermano di avere il reddito di cittadinanza bloccato a marzo: la ricarica non è avvenuta. Per altri, invece, si prospettano rinvii e tagli. Cosa sta succedendo? Le prime indiscrezioni.

In attesa di qualche dichiarazione ufficiale da parte dell’INPS, molti percettori del Reddito di Cittadinanza sono in apprensione. La ricarica sarebbe già dovuta avvenire al più tardi ieri (28 marzo). Invece molti sono rimasti “a bocca asciutta”. Ma non solo. Qualcuno si ritroverà con l’importo “tagliato”. Ecco perché.

Reddito di cittadinanza bloccato a marzo
Adobe

Notizie non confermate arriverebbero dal Contact Center INPS al quale molti cittadini si sono rivolti per chiedere spiegazioni. Sembra che per una buona parte di essi, la ricarica slitterà ai primi di aprile. Addirittura qualcuno stima che le ricariche arriverebbero a metà del mese prossimo, giorni in cui di solito l’Ente Previdenziale paga gli arretrati. È davvero una delusione per tutti quelli che contavano sul  Reddito, che di solito non si fa attendere. Anzi, quando verso fine mese nei giorni previsti per i pagamenti c’è stato qualche weekend di mezzo, a volte la ricarica è arrivata prima. Ma perché adesso l’INPS sta ritardando così tanto? I motivi sembrano molteplici.

Reddito di cittadinanza bloccato a marzo, le motivazioni plausibili

Tra gennaio e febbraio l’INPS ha cominciato a ricalcolare alcune posizioni. Ciò a seguito di decisioni che avrebbero tagliato l’importo dell’RdC a tutti coloro che avevano in famiglia altri sussidi. Parliamo ad esempio di pensioni di invalidità o emolumenti che avrebbero “eroso” il totale del Reddito. Un messaggio dell’Ente di previdenza a febbraio, chiariva cosa era in atto:  “In conseguenza dell’applicazione della nuova disciplina, possono verificarsi variazioni nell’importo della rata della prestazione Rdc/Pdc rispetto a quanto percepito in precedenza, in particolare nelle situazioni in cui sono superate le soglie previste dalla norma, decadenza dal beneficio, reiezione della domanda presentata in fase di prima istruttoria.

Nonostante ciò, almeno per febbraio tutto era tornato “regolare”. Ma l’INPS ha solo rinviato il calcolo, ed è molto probabile che al momento alcuni pagamenti siano bloccati proprio perché in fase di rielaborazione. Ecco perché alcuni hanno ricevuto la ricarica mentre altri cittadini non ancora. E non è tutto perché a seconda della variazione dello stato familiare che l’Ente sta valutando, per qualcuno arriverà persino la decadenza totale del Reddito.

Se dunque gennaio e febbraio avevano messo un po’ in confusione i percettori del Reddito, Marzo potrebbe essere il mese più “nero” di tutti. Mentre col ricalcolo qualcuno potrebbe vedersi ridurre notevolmente la ricarica, la situazione economica in Italia è piuttosto complicata. I costi generali continuano a salire, e fare la spesa diventa sempre più difficile. I prezzi carburanti, dopo un lieve ribasso dovuto all’azione del Governo, sono ricominciati a salire. Non rimane dunque che aspettare qualche altro giorno e sperare che l’INPS, con un comunicato ufficiale, chiarisca definitivamente le posizioni dei percettori del RdC.

Gestione cookie