L’SMS che preoccupa i titolari del reddito di cittadinanza con ISEE presentato a gennaio 2022: ecco cosa dice e a cosa fare attenzione.
In arrivo ieri in serata un SMS dell’INPS che spiega l’importo inferiore del reddito di cittadinanza e l’anomalia emersa dall’ISEE. La preoccupazione dei percettori del beneficio è tanta. Ma cerchiamo di capire cosa è successo e cosa ha generato tale anomalia.
Sono arrivate in Redazione numerose segnalazioni dai titolari del reddito di cittadinanza che hanno lamentato l’erogazione dall’INPS, di un importo inferiore. L’SMS dell’INPS riporta. “Gentile utente, sul calcolo dell’ISEE presentato dal primo gennaio 2022 al 20 gennaio 2022 è emersa un’anomalia riguardante i trattamenti. Pertanto, i predetti ISEE sono stati ricalcolati d’ufficio. Non sono stati ricalcolati gli eventuali ISEE presentati dal 21 gennaio 2022 perché non soggetti alla suddetta anomalia”.
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L’SMS è arrivato ieri in serata e riguarda i ricalcoli su tutti le attestazione ISEE presentate al primo gennaio 2022 al 20 gennaio 2022. Tale anomalia è causata dal cambio degli importi dei redditi delle pensioni di invalidità, in quanto gli aumenti sono entrate a far parte dei redditi ai fini ISEE.
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Questo non significa che la pensione sociale, contributiva e la maggiorazione sociale, eccetera, non saranno scalate dal calcolo dell’ISEE e quindi, dal calcolo del reddito di cittadinanza. Almeno per il momento, finché la situazione non sarà modificata con un intervento legislativo urgente, non si potrà correggere all’errore.
Questa situazione segnalata dalle associazioni di categoria che non comprendono tale interpretazione da parte degli enti e sostengono che tale meccanismo è configurabile come un abuso. In particolare, chiedono di sanare al più presto tale situazione che crea disorientamento e disagio nelle persone con disabilità e le loro famiglie.
In effetti, si tratta di un problema che avevamo già affrontato e riguarda gli aumenti delle pensioni di invalidità e la formulazione dell’ISEE, che comporta un valore ISEE più alto e fa diminuire le agevolazioni. Si tratta del famoso “incremento al milione” in base alla sentenza n. 152 del 3 giugno 2020 della Corte Costituzionale, recepita dall’INPS.
L’aumento può portare l’assegno mensile di invalidità fino a 651,52 euro. L’aumento spetta agli invalidi totali (100%) come riporta la circolare INPS n. 107 del 23 settembre 2020. Quindi, l’aumento non è previsto per gli invalidi con una percentuale dal 74% al 99%. Su quest’aspetto si sono sollevate molte polemiche e le associazioni di categoria hanno chiesto una revisione della norma, includendo l’aumento anche per coloro che hanno una percentuale invalidante dal 74% al 99%.
Inoltre, per ottenere la maggiorazione, bisogna rispettare un limite di reddito personale che non deve essere superiore a 8.583,51 euro (valore 2022). Per il pensionato coniugato il reddito complessivo annuo on deve superare 14.662,96 euro.
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