Il Governo guarda al Reddito di cittadinanza e pensa ad alcune sostanziali modifiche. I cittadini intanto temono il taglio.
Il Governo Draghi guarda al Reddito di cittadinanza come ad una misura da personalizzare in qualche modo, offrire al paese una propria versione della misura introdotta dal Governo allora formato da Movimento cinque stelle e Lega. L’iniziativa cosi come è noto scontenta milioni di italiani e scontenta anche la maggior parte di coloro i quali oggi fanno parte dell’esecutivo Draghi. L’operazione non va cosi come era stata immaginata, il lavoro da offrire ai titolari della misura, cosi come qualcuno immaginava, non esiste.
Il Ministro dell’economia Daniele Franco sta lavorano seriamente ad una nuova versione del Reddito di cittadinanza che riesca in qualche modo ad essere sia maggiormente efficiente e sia meno dispendioso per le casse dello stato. La posizione comune è che una misura concepita in questo modo, fine a se stessa, che non offre vantaggi sulla lunga durata per i cittadini ne tantomeno per le imprese o per lo Stato potrebbe essere presto considerata di fatto inutile. Il Governo in ogni caso è al lavoro per apportare delle sostanziali modifiche alla misura stessa.
L’ipotesi più accreditata per quel che riguarda le possibili modifiche apportare potrebbe portare ad un taglio netto del sussidio in caso di rifiuto della proposta di lavoro eventualmente fornita dallo Stato. Tale operazione, si stima, poterebbe ad un risparmio di circa 700 milioni di euro a fronte di uno stanziamento di circa 1,5 miliardi nel 2022 per il pagamento delle mensilità a tutti gli aventi diritto. Inoltre si insiste sulla possibilità di effettuare maggiori controlli considerate le continue frodi scoperte giorno per giorno nel nostro paese.
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Potrebbe inoltre essere reso obbligatorio in allegato alla domanda l’inserimento di un certificato di residenza recente. Questo, per evitare eventuali frodi, cosi come spesso capitato negli ultimi mesi. Attualmente la misura viene tagliata nel momento in cui l’interessato rifiuta tre proposte lavorative. Le limitazioni del Governo Draghi porterebbero il taglio al secondo rifiuto o addirittura come chiede qualcuno al primo. Si lavora, insomma, per una modifica che offri realmente vantaggi per tutti. Il tempo sta passando e si attende di conoscere presto sostanziali novità in merito.
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