Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato che lunedì 14 novembre 2022 sarà effettuata l’asta di un BOT.
L’economia continua a destare sorprese nelle dinamiche imprevedibili sul piano internazionale.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze effettuerà un’asta successivamente ai risultati delle elezioni di medio termine negli Usa e dei dati di giovedì sull’inflazione della prima economia.
Tra le novità in questo contesto di turbolenze oggi avremo i primi dati sull’affluenza delle votazioni presidenziali di medio termine degli Stati Uniti. I sondaggi danno in un vantaggio stretto ai repubblicani, che possono prendere il controllo della Camera dei rappresentanti dopo 4 anni di maggioranza democratica.
Ci potrebbero essere nuovi effetti positivi per gli investitori sul reddito fisso. I titoli del Tesoro Usa possono scontare sul rendimento una nuova incertezza dovuta a un nuovo futuro cambio di Governo. Oltre a questo, ci saranno i dati sui prezzi al consumo.
I mercati nonostante il calo tendenziale sono usciti rafforzati a ottobre. Questa settimana ci potrà essere qualche rimbalzo nelle quotazioni dei titoli di Stato. L’aspettava per l’inflazione è 8,1% annuo a ottobre e un 6,6% per il core. Un valore più alto del previsto darà un contraccolpo negativo i mercati azionari e obbligazionari.
In questo scenario il Mef rende note due novità; la prima in termini temporali è l’emissione di un nuovo titolo di Stato; si tratta del BOT in emissione il 14 novembre 2022 con scadenza 14 novembre 2023. Il titolo di Stato della durata di 365 giorni è offerto per un ammontare di 5,5 miliardi di euro. Data di regolamento è fissata al 14 novembre 2022
Il 14 novembre scadranno inoltre BOT per 5 miliardi di euro. Il titolo in questione ha Codice ISIN: IT0005518516. I BOT sono emessi con il sistema di collocamento dell’asta competitiva, con offerte degli operatori espresse in termini di rendimento. I titoli possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro.
Il Mef si prepara così a raccogliere nuove risorse finanziarie a sostegno della spesa pubblica e del finanziamento del debito. A questo proposito è significativo il record raggiunto a settembre per le entrate tributarie. Nel periodo gennaio settembre 2022 le entrate tributarie erariali ammontano a 378.845 milioni di euro. Un incremento del 10,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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Vengono al pettine i nodi dovuti agli effetti dei ritardi nei pagamenti fiscali e tributari acuitesi durante il biennio 2020 2021. A causa del covid si erano disposte proroghe e sospensioni. Oltre la ripresa dei versamenti tributari gli effetti dell’inflazione ha influenzato, in particolare, la crescita del gettito dell’Iva.
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