Per reagire alle bollette fuori controllo serviranno misure immediate e da poter attuare senza aspettare. Ecco perché è sul tavolo la possibile introduzione dell’obbligo di abbassare le temperature nelle case e nelle aziende.
Si profila anche la chiusura anticipata di uffici, negozi, bar e ristoranti rispetto ai consueti orari.
pixabayL’aumento del prezzo del gas è sotto gli occhi di tutti e sta spaventando non poco cittadini, famiglie ed imprese che temono bollette fuori controllo nel prossimo autunno.
D’altronde la chiusura del gasdotto da parte della Russia non può certo che peggiorare la situazione e portare il gas ad un prezzo a megawattora altissimo e mai registrato in precedenza.
C’è chi come il Presidente di Confindustria ha già dichiarato che dobbiamo prepararci ad una stagione di razionamenti e tagli, anche auspicando che il Governo introduca un tetto massimo al gas nazionale. La questione è certamente calda ed infiamma ulteriormente una campagna elettorale già tesa di suo.
Le stesse imprese dei servizi stanno facendo pressing sull’attuale Governo per mettere in campo ulteriori miliardi a sostegno degli operatori del commercio, senza attendere le elezioni politiche e il la formazione del nuovo Esecutivo. A settembre potrebbe essere varato un nuovo decreto Aiuti, di vera e propria emergenza laddove il prezzo del gas continuasse a salire senza intravedersi una frenata.
Intanto si profila l’obbligo di abbassare le temperature nelle abitazioni e nelle aziende. Ma non solo. In programma anche la chiusura anticipata di attività commerciali, bar, ristoranti e negozi. E forse anche una più ridotta illuminazione di strade e monumenti. Un modo per provare ad evitare bollette fuori controllo e da salasso, ma al momento non si può essere certi del fatto che ciò basterà.
Bollette fuori controllo: la situazione odierna necessita di misure di emergenza
Dopo la pandemia, un’altra minaccia scuote il tessuto sociale ed imprenditoriale del nostro paese. Non più un pericolo di tipo sanitario, ma un problema oggettivo e di natura economica. Il prezzo dell’energia elettrica e del gas fa paura ed è oggi il nuovo nemico dell’economia del nostro paese. E ciò quasi a voler essere un beffa rispetto alle prospettive di crescita del Pil post coronavirus e lockdown. Ma purtroppo la situazione è sotto gli occhi di tutti, famiglie e imprese in primis.
Sono i dati numerici a non lasciare dubbi in proposito: non sono pochi gli imprenditori dei più vari ambiti, che hanno visto ‘volatilizzarsi’ una gran parte degli utili 2021, perché usati per spenderli per le bollette fuori controllo di questo periodo. E ci sono aziende con molti dipendenti che hanno visto a luglio le bollette fuori controllo raddoppiare, se non triplicare o quadruplicare rispetto allo stesso mese del 2021. Se una famiglia può sforzarsi di risparmiare e tagliare consumi e costi ove possibile, lo stesso ovviamente non può dirsi per chi ha una fabbrica, un negozio, un albergo o un ristorante. Ci sono gli stipendi da pagare e le spese da sostenere: la conseguenza presumibile sarà un aumento dei costi sui clienti, ad es. in un menù del ristorante o per dormire in una camera d’hotel.
Senza contare che coloro che lavorano negli uffici e che dirigono attività industriali e commerciali debbono anche sostenere i costi relativi al gas e alla corrente elettrica delle proprie abitazioni. E’ dunque piuttosto evidente che servono misure emergenziali, senza aspettare ulteriormente.
Bollette fuori controllo: il razionamento potrà bastare? Ecco cosa potrebbe succedere nelle aziende e luoghi di lavoro
Certamente obiettivo del nostro paese, ma non solo del nostro, è superare la dipendenza dal gas russo. Come? Anzitutto disponendo la riduzione dei consumi, ma attenzione: non una raccomandazione, ma una vera e propria imposizione con legge. Precisamente si tratterà del cosiddetto ‘razionamento’, così come proposto da Confindustria all’attuale Esecutivo. Quest’ultimo ha espresso peraltro parere positivo in merito, ma d’altronde non poteva essere altrimenti. Entro il breve termine, al fine di proteggere imprese e famiglie dal lato economico, il risparmio di luce e gas rappresenta l’unico vero escamotage.
Cosa significa in concreto razionamento dell’energia? Ebbene, è molto semplice: varrà l’obbligo di abbassare la temperatura nelle aziende e nei luoghi di lavoro di tre gradi. In buona sostanza avremo un risparmio di circa 30 milioni di metri cubi ogni giorno, e ciò in base alle stime del Centro studi di Confindustria potrà costituire una prima risposta al problema delle bollette fuori controllo.
A ciò si somma la possibilità di disporre la chiusura anticipata degli uffici della PA e dei negozi, allo scopo di far calare i consumi di energia e dunque i costi delle bollette fuori controllo. Si pensa a negozi la cui chiusura sarà anticipata alle 19 o forse prima e ai gestori dei locali pubblici tenuti a chiudere non dopo le 23. Ma su questo dovranno eventualmente arrivare conferme nelle prossime settimane.
Il problema delle bollette fuori controllo toccherà milioni di famiglie: come fronteggiarlo?
La variabile chiave sarà in ogni caso il livello di disponibilità di gas che avrà l’Italia nei mesi freddi. Incombe l’incognita del comportamento di Gazprom in autunno e inverno: infatti se il colosso dell’energia sceglierà davvero di bloccare le forniture o ridurle quasi a zero, nelle abitazioni le persone saranno costrette ad abbassare la temperatura di due gradi. Altrimenti il rischio bolletta alle stelle diventerà una certezza.
E non solo. Vi saranno altresì nuovi limiti agli orari di accensione. Ciò in termini pratici significherà aver meno caldo, ma anche ridurre sensibilmente i consumi e dunque il costo delle bollette fuori controllo.
Infine, si parla molto spesso in questi giorni dell’ipotesi secondo cui i Comuni potrebbero essere obbligati dallo Stato ad abbassare del 30 o 40% l’illuminazione delle strade; e c’è già chi prospetta rischi di un aumento di reati proprio per la scarsità di luce durante le ore notturne. Staremo a vedere se anche questa proposta sarà davvero attuata oppure no.