Sembra che l’Europa, a breve, dovrà effettuare un razionamento del Diesel. Significa davvero che ci sarò meno carburante per le auto? Facciamo il punto della situazione.
Il razionamento del Diesel potrebbe arrivare già ad aprile. Si tratta di un’ipotesi incredibile e che sta gettando lo scompiglio non solo tra i cittadini ma anche a livello europeo. La situazione in Ucraina e il conflitto stanno portando sempre più caos nei mercati. Le sanzioni alla Russia stanno suscitando “effetti collaterali” all’economia di molti paesi UE. Vediamo com’è la situazione al momento.
Innanzitutto, a causa delle sanzioni inflitte alla Russia, l’importazione del petrolio è scesa moltissimo. Meno barili significa anche minor quantità di prodotti derivati dal petrolio. Tra cui appunto il Diesel. L’Europa acquista più della metà del Gasolio proprio dalla Russia, mentre il restante arriva da Paesi del Medioriente. Seppur la volontà dell’Unione Europea è quella di diminuire drasticamente la dipendenza dalla Russia, si parla di progetti e idee, e ad oggi nel concreto non vi sono le basi per arrivarci.
Nel bel mezzo della crisi, si è verificato ovviamente anche l’aumento spropositato dei prezzi. Tanto che per la prima volta da tempi immemori il prezzo del gasolio ha superato quello della benzina. La “tempesta perfetta”, però, che sembra porterà al razionamento, deriva da una serie di fattori che si stanno (drammaticamente) sommando.
A lanciare l’allarme razionamento è, tra gli altri, lanciato da Russell Hardy, capo della società petrolifera Vitol, che conferma il minor introito di petrolio a causa delle sanzioni e altri fattori. Come ad esempio il fatto che altri grandi realtà come Eni, Shell e Total abbiano drasticamente tagliato gli accordi di acquisto con Mosca. Ergo sono diminuite le scorte di petrolio e diesel. Le quantità disponibili sono ai minimi storici in tutta Europa. In attesa della soluzione, il rischio è proprio quello di dover razionare il gasolio per i veicoli.
Ma non è tutto perché paradossalmente – o meglio, come avviene sempre nel mercato – la carenza potrebbe derivare proprio dal fatto che negli ultimi anni è aumentata la richiesta del Diesel. In un contesto come questo, spiega sempre Hardy, la reazione a catena potrebbe portare i produttori di diesel ad aumentare il gettito e al tempo stesso aumentare il prezzo della benzina, proprio perché le raffinerie orienterebbero la produzione sul carburante più richiesto.
Insomma, sembra che gli esperti, analisti e manager, vedano la possibilità dei primi razionamenti già a partire dal mese prossimo. Un’eventualità che non farebbe altro che peggiorare la crisi economica che stiamo attraversando, gettando nello scompiglio imprese, autotrasportatori e di conseguenza i cittadini, nonché i prezzi dei beni alimentari e non. Una spirale sempre più preoccupante che rischia di mandare in default Italia e altri Paesi Europei.
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