Come funziona, quando e come si può chiedere al rateizzazione delle cartelle esattoriali: non tutti conoscono i dettagli, ecco di cosa si tratta
Sono tanti i temi a diversi livelli, inerenti l’economia, che sono di interesse generale e destano attenzione, come nel caso ad esempio delle cartelle esattoriali e, in particolar modo, rispetto alla rateizzazione: come la si può chiedere e quando, come funziona, qualora non si riesca a pagarle subito? I dettagli al riguardo.
Come richiedere la rateizzazione delle cartelle esattoriali, quando conviene farlo, come calcolare l’importo del debito e vari altri aspetti che hanno a che fare con tale argomento di interesse generale e che potrebbe riguardare chi si trova in una situazione in cui non ha possibilità di pagarle subito, una possibilità che, come spiega Adnkronos nel proprio approfondimento, è prevista dalla legge.
Inoltre, altre agevolazioni sono arrivate con i diversi decreti nel corso della pandemia, come ricordato da Laleggepertutti.it.
Ecco dunque alcuni approfondimento circa le domande e degli spunti che potrebbero essere più o meno ricorrenti rispetto a tale tematica.
Optare per tale scelta può essere una soluzione importante per chi non ha la possibilità di pagare nella totalità in tempi brevi. Adnkronos spiega che vi sono due possibilità, una volta ricevuta la notifica di una cartella da Agenzia delle entrate – Riscossione: pagare quanto richiesto entro 60 giorni della notifica della stessa; nel caso si pensi che le somme di cui è chiesto il pagamento non siano dovuto, proporre il ricorso alla competente Commissione tributaria entro lo stesso termine.
Nel caso di assenza di pagamento o ricorso, verrà dato il via al meccanismo di riscossione forzata del credito e il debito rischia l’iscrizione di ipoteca sugli immobili, il fermo amministrativo degli autoveicoli, pignoramento dei ben o del conto corrente.
Ecco che una soluzione potrebbe essere il pagamento del dovuto a rate, una richiesta che va fatta con apposita istanza. Una volta presentata, l’Agenzia delle Entrate- Riscossione, viene spiegato da Adnkronos, non attiva procedure esecutive né iscrive ipoteche o fermi amministrativi sui beni. E ancora, il pagamento della prima rata estingue eventuali pignoramenti in corso. A meno che non siano alla fase finale.
Ma come fare richiesta? Il modo varia nel caso che il debito superi o meno i 100 mila euro.
Anzitutto, come spiega Adnkronos, va calcolato l’importo dovuto ad Agenzia delle Entrate – Riscossione, e la cifra viene ottenuta considerando non soltanto le cartelle per cui viene chiesta la rateizzazione, ma anche il debito residuo rispetto ad altri pagamenti a rate.
Nel caso di una rateizzazione di una cartella fino a 100 mila euro, la richiesta si può fare online, si legge, e qualora non lo sia abbia già fatto, l’interessato dovrà iscriversi sul sito dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, fare accesso alla propria area e andare su “Rateizza adesso”.
Inoltre, si può anche scaricare dal sito il modello R1, che contiene l’istanza di rateizzazione. Il modulo va compilato ed inviato ad uno degli indirizzi pec riportati all’interno, insieme ad una copia del documento di identità di colui che fa la richiesta. In assenza di pec, si può presentare il modulo agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
Nel coso dell’istanza in questione, il soggetto deve dichiarare di non poter pagare subito quanto dovuto e, si legge da Adnkronos, non serve darne dimostrazione. Si possono chiedere, viene spiegato, fino a 72 rate mensili, ovvero 6 anni. Gli importi possono essere della medesima entità o crescenti; una opzione da considerare nel caso di una consapevolezza circa la possibilità di poter pagare maggiormente in futuro.
Nel caso di una rateizzazione di una cartella maggiore di 100 mila euro, va scaricato dal sito il modello R2, e inviato ad uno degli indizi pec insieme al documento di identità dopo averlo compilato. Bisogna allegare anche, si legge, l’iSEE del nucleo familiare del richiedente, ai fini della dimostrazione di non poter dar seguito per intero ai pagamenti dovuti. Si può anche presentare il modulo ad uno degli sportelli.
Allo stesso modo, vi è la possibilità del pagamento fino a 72 rate, della medesima quantità o crescente.
Rottamazione cartelle esattoriali: attenzione alle scadenze per non perdere il beneficio
Nel caso in cui l’importo mensile inerente la rata dovesse risultare essere troppo alto rispetto a quanto nelle proprie possibilità, Adnkronos spiega che vi è la possibilità di fare richiesta di un piano di pagamento straordinario, dividendo la somma dovuta in più rate, fino a 120. L’importo mensile di una rata non può essere minore di 50 euro.
È possibile accedervi, si legge ancora, per debiti di ogni importo e per fare ciò bisogna scaricare il modello R4 e compilarlo, dimostrando di non poter sostenere il pagamento ordiranno. Andrà dunque allegato l’ISEE e la copia del documento come sopra.
Il tutto va inviato via pec agli indirizzi indicati oppure presso uno degli sportelli Agenzia delle Entrate – Riscossione.
Se non si riesce a pagare le rate, si legge che c’è la possibilità della proroga, e tale opzione è possibile usando i modelli di cui sopra: R1 con debito non oltre 100 mila euro; R2 sopra i 100 mila euro; R4 per proroga di un piano di rateizzazione straordinario.
Insieme al modulo, vanno inseriti documento di identità, ISEE e documentazione che dimostri l’evento straordinario che ha portato ad una ulteriore riduzione del reddito familiare. Qualora non sia fatta richiesta di proroga o con rate non pagate, decade il beneficio della rateizzazione, sebbene, spiega Adnkronos, sarebbe sempre possibile prestante poi una nuova domanda.
Ad ogni modo. è opportuno informarsi ed approfondire il tema, anche mediante il confronto con esperti, per chiarirsi ogni dubbio e saperne di più circa dettagli, particolari e condizioni.
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