I rendimenti del secondo trimestre di Tesla sorprendono le aspettative degli analisti. Gli investitori si preparano a un possibile nuovo trend che potrebbe portare le quotazioni a 700 dollari.
L’azienda con uno degli amministratori delegati più popolari in assoluto, è diventata simbolo di innovazione, rivoluzione verde e lungimiranza e ha fatto di Elon Musk il pioniere della commercializzazione dell’auto elettrica. Non bisogna rimanere meravigliati delle performance patrimoniali di Tesla, dato che le sue azioni nell’anno 2020 sono quelle che hanno registrato la miglior performance su tutto l’indice S&P 500. L’azienda presente sul mercato da appena diciotto anni ha realizzato un rendimento netto pari a un miliardo di dollari negli ultimi tre mesi. I profitti, che hanno manifestato una redditività molto superiore al prezzo delle azioni, potrebbero innescare quello che è attualmente dal punto di vista tecnico il principio di un breakout di prezzo. Le quotazioni si trovano attualmente a 645 dollari in quello che è stato il range di prezzo che dal 23 giugno confina le quotazioni all’interno della fine di un triangolo.
I prezzi a partire dai massimi del 25 gennaio quando la casa automobilistica valeva in borsa 900 dollari ad azione, sono arrivati ai minimi del 19 maggio a 546 dollari, periodo in cui l’azienda ha dovuto fare i conti con l’incertezza per le sue capacità produttive e competitive, tra i quali l’aumento dei competitori nel settore e limiti produttivi dovuti alla scarsità di componenti elettronici come i microchip, fattori in grado d’influenzarne pesantemente il valore. Il trend long potrebbe riprendere slancio qualora la figura tecnica, con volumi in grado di mantenere le quotazioni sopra il supporto a 623 dollari, rompesse a rialzo arrivando ai 685, con nuove estensioni che sul lungo periodo potrebbero portare le quotazioni a un primo obbiettivo di prezzo a 700 dollari fino ai 750.
L’aumento delle vendite della berlina Y e Model 3 sono state capaci da sole di quadruplicare la liquidità a disposizione dell’azienda nonostante i costi imprevisti dovuti al rallentamento della filiera produttiva e il costo delle spedizioni delle componentistiche, aumentate a causa della carenza di container per la relativa congestione dei porti, con profitti aumentati grazie all’efficienza del comparto ingegneristico dell’auto del 18,7% rispetto all’ultimo anno. Tesla ha superato le aspettative della maggior parte degli analisti che avevano previsto una stima degli introiti fino a 11,36 miliardi che si sono rivelati 11,96. Questo anche senza considerare il risparmio generato dall’azienda dalla diminuzione degli acquisti delle licenze per le emissioni inquinanti, passate da 518 milioni a 354 rispetto al trimestre precedente.
A oggi la capitalizzazione di mercato di Tesla Motors ha superato i 600 miliardi di dollari, facendo della casa automobilistica la più grande al mondo per valore di mercato, nonostante le quotazioni siano calate dall’inizio dell’anno di quasi il 7%, la sua solida collocazione in quello che è ormai ufficialmente il futuro dell’auto a livello globale, l’ha resa uno degli obbiettivi che indiscutibilmente deve rientrare nel portafoglio degli azionisti interessati alle aziende che producono veicoli elettrici.
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Elon Musk ha confermato le previsioni di crescita dell’azienda, stimando l’aumento delle consegne al 50% rispetto a quelle attuali, su un orizzonte pluriennale che prenda in considerazione i disincentivi del mercato delle auto a combustione. Il 2021 vedrà inoltre la produzione del Model Y, un crossover che verrà realizzato successivamente alla costruzione di due nuovi impianti entro la fine dell’anno, uno negli Stati Uniti ad Austin e l’altro in Germania a Berlino.
Nei prossimi mesi ci potrebbero essere ulteriori sorprese per gli investitori in grado di innescare nuove tendenze sulle quotazioni Tesla. Innanzitutto l’intenzione di Elon Musk di portare avanti parallelamente alla produzione della Model Y il progetto per il primo pickup elettrico, il cui annuncio è stato rimandato al 2022, contestualmente vi saranno ulteriori aggiornamenti della legislazione USA concernente l’uso e i limiti dell’autopilota. Con la possibilità eventuale di realizzare auto completamente autonome.
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Ulteriori dubbi sui futuri rendimenti del mercato delle auto elettriche verranno resi manifesti dai rapporti degli Stati Uniti con Pechino. Quello cinese è uno dei mercati in grado di trainare la domanda di auto elettriche Tesla, territorio in cui l’azienda ha già realizzato una gigafactory, ma che promette di diventare teatro di nuovi scontri diplomatici e dimostrazioni di forza tra le due potenze economiche. In particolar modo la Cina, sta ridefinendo tutti i rapporti con le grandi aziende all’interno del suo territorio ed è in grado di mettere in campo una serie di soluzioni atte a sottrarre competenze tecnico-scientifiche sviluppate nelle economie più avanzate, acquisendone i metodi al fine di riprodurre in proprio gli stessi modelli di business.
L’ultima variabile da considerare, che potrebbe risultare incisiva sul breve termine è il rendimento del Bitcoin in cui Elon Musk personalmente, nonchè le sue aziende Tesla Motors e SpaceX, hanno investito per un valore di almeno 1,5 miliardi di dollari.
Le informazioni presenti in questo articolo non sono da intendersi come un invito all’investimento né alla speculazione.
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