Una multinazionale italiana impegnata nel settore energetico è stata oggetto di un’attenta valutazione da parte di influenti analisti.
In questo periodo di incertezza finanziaria e di oscillazioni continue del mercato azionario, le utilities stanno collezionando risultati soddisfacenti. In particolare, l’attenzione degli analisti è stata catturata da un’importante società italiana che, nel primo trimestre del 2025, ha rispettato le previsioni e soddisfatto gli azionisti, confermando un dividendo pari a 1,05 euro.

Secondo Ubs, quest’azienda ha dimostrato di essere molto solida, sottolineando come l’utile operativo rettificato abbia superato del 16% il consenso, portandosi a 2,6 miliardi di euro, mentre l’utile netto è superiore del 23% rispetto alle attese. Anche la capacità di rispettare il piano di remunerazione per gli azionisti è, per gli analisti di Ubs, un segnale molto positivo. Ma anche altri esperti hanno dato pareri favorevoli ai risultati finanziari di questa nota azienda.
I principali analisti studiano i numeri di Eni: cosa si attendere per il 2025?
Eni è stata attentamente valutata dagli analisti. Akros ha specificato come il primo trimestre del 2025 sia stato molto solido, riportando un utile netto superiore del 30% rispetto alle previsioni. Allo stesso tempo, ha evidenziato la generazione di cassa in aumento del 7% e la riduzione del debito netto a 16,5 miliardi, grazie soprattutto alla liquidità derivante dalla vendita delle quote in Enilive e Plenitude.

Barclays, invece, ha particolarmente gradito il piano per la riduzione dei costi e prevede che questa strategia possa spingere Eni verso nuovi scenari. Lascerebbero sperare nel successo anche la solidità del flusso di cassa e la conferma del dividendo 2025 a 1,05 euro per azione.
Kepler Cheuvreux specifica gli ottimi risultati operativi e netti ma, allo stesso tempo, mette in guardia sull’incertezza economica e finanziaria del periodo e sulla revisione al ribasso dei prezzi del Brent e del gas al TTF, che ha determinato un taglio al flusso di cassa previsto. Kepler, inoltre, ha sottolineato le possibili problematiche legate all’instabilità dell’Opec+, a causa degli scontri tra i membri.
Secondo Equita, infine, è decisamente da apprezzare l’utile netto rettificato di Eni, che ha superato le attese del 26%. Anche la produzione regalerebbe soddisfazioni, ma sarebbe penalizzata dalla questione Libia. Il Gas & Power ha goduto di una maggiorazione di 135 milioni grazie a una rinegoziazione contrattuale. Per Equita, l’azienda avrebbe una cassa solida anche per mezzo del taglio della leva finanziaria dal 22% al 18%. Per quanto riguarda le previsioni per il 2025, la società ha dichiarato che si avvarrà delle leve di portafoglio, per compensare le eventuali perdite derivanti dalle incertezze economiche.