In un periodo di incertezza sul mercato azionario, questo ETF potrebbe rivelarsi una valida alternativa per investitori e risparmiatori.
“Anche con i recenti tagli ai tassi d’interesse della Federal Reserve, tanti investitori saranno comunque alla ricerca della stabilità e della generazione di profitti di un fondo di mercato monetario”, è con queste parole che Todd Rosenbluth, a capo del settore ricerche di VettaFi, ha commentato il debutto del nuovo e interessantissimo ETF. Gli Exchanged Traded Funds, ricordiamo, sono fondi comuni di investimento che imitano, replicandolo, l’andamento di un indice; sono quotati sui mercati e si comportano proprio come le azioni.
Al settimo cielo l’head of corporate, Daniel Hoverman, che illustrando le potenzialità del prodotto ha ammesso: “Con la sostanziale trasformazione dell’ambiente dei tassi di interesse avvenuta negli ultimi anni, il nostro ETF rappresenta un’alternativa interessante per gli investitori”. Chiunque stesse cercando di gestire liquidità, volatilità e rischio di credito nel proprio portfolio può sicuramente decidere di puntare su una soluzione del genere, in tanti peraltro lo stanno già facendo, convinti dai numerosi vantaggi.
Texas Capital lancia il suo EFT, investitori pronti a scommetterci
È con grande gioia che la Texas Capital ha fatto debuttare il suo quarto ETF negli Stati Uniti, il Texas Capital Government Money Market ETF (NYSE:MMKT). Questo tipo di prodotto, come gli esperti ben sapranno, offre sia liquidità infragiornaliera sia la stabilità dei fondi tradizionali del mercato monetario – che, ricordiamo, a oggi vale 6.300 miliardi di dollari. Si tratta di un investimento abbastanza sicuro in un momento di incertezza e instabilità, considerando tra l’altro come il rendimento sia migliore rispetto a quello di un semplice conto di risparmio.
Sempre in linea con le normative della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti – e, in particolare, con la Rule 2a-7 dell’Investment Company Act del 1940 -, il fondo ridistribuisce il 99,5% del suo tesoretto complessivo in liquidità e titoli di Stato statunitensi, oltre che in operazioni garantite di riacquisto – il rapporto di spesa è allo 0,20% circa. Insomma, sembrerebbe l’alternativa ideale per chi è alla ricerca di un piano di gestione dinamico, considerando anche la possibilità di accedere alla negoziazione infragiornaliera.
Tanti azionisti ci stanno puntando, soprattutto perché un’operazione del genere combina la comodità degli investimenti garantiti dal governo – titoli di alta qualità e a breve termine –, la riduzione degli oneri amministrativi e la facilità di scambio.