Non tutti hanno diritto alla quattordicesima in busta paga: quando arriva e a chi spetta, come calcolare l’importo e altri dettagli da sapere al riguardo
Il punto sulla quattordicesima mensilità in busta paga, l’emolumento aggiuntivo alla retribuzione che spetta ad alcuni, poiché rispetto alla tredicesima che spetta per legge ai lavoratori dipendenti, non sempre è obbligatoria, e a stabilire chi la riceve o meno sono i singoli contratti collettivi nazionali.
La 14° in busta paga arriva e viene pagata a ridosso dell’estate; si tratta di un importo aggiuntivo alla retribuzione che spetta ad alcuni lavoratori dipendenti ma non a tutti, poiché sono i contratti collettivi nazionali a stabilire se spetta o meno riceverla. Come si legge su Money.it nel relativo approfondimento, vi sono quindi lavoratori che la ricevano, come nel caso dei commessi, i baristi, a differenza dei dipendenti pubblici.
Nel caso in cui si abbia diritto a riceverla, viene calcolata mediante un sistema simile a quello impiegato per la 13°, ed entrambe sono definite quali mensilità differite, visto che maturano nel periodo in cui il lavoratore effettua la prestazione per poi beneficiarne, in una sola soluzione, in un secondo momento.
Un altro aspetto centrale riguarda il fatto che quella in questione non deve essere confusa con ciò che l’INPS riconosce ai pensionati nel mese di luglio; si tratta di strumenti diversi tanto nelle modalità di riconoscimento quanto nel calcolo. E a tal riguardo, non tutti sanno che a luglio tra i pensionati c’è chi sorride e riceverà un maxi assegno, in virtù della pensione con quattordicesima e bonus 200 €: requisiti e dettagli.
Quando arriva e quando viene pagata la quattordicesima?
Come viene spiegato da Money.it, la quattordicesima arriva in estate, ma la data di arrivo e del pagamento cambia in base a quanto è stabilito dal Contratto collettivo nazionale del lavoro della categoria di riferimento; volendo fare un esempio, nel caso dei dipendenti assunti col CCNL terziario, commercio e turismo, il pagamento avviene entro il primo luglio, negli studi professionali il 30 giugno.
Così come ad esempio nel settore alimentari la data da segnare è quella del 31 luglio, nella logistica entro il 30 giugno; si legge che, come detto, occorre far riferimenti a ciò che è stabilito nel contratto collettivo di riferimento, e che generalmente si limita ad una indicazione di un periodo limite, dando al datore di lavoro un margine di discrezione.
A chi spetta e chi riceve la quattordicesima?
Di solito, la 14° mensilità è definita “gratifica feriale“, nel momento in cui la 13° invece è la “gratifica natalizia”, ma non sono proprio la medesima cosa, nel caso della 14° si tratta di una retribuzione aggiuntiva ma che rispetto all’altra, non viene riconosciuta a tutti. Money.it anzitutto spiega che non spetta ai dipendenti pubblici, giacché si tratta di una esclusiva di alcuni contratti del settore privato.
Si legge che, come indicato da Claudio Lucifora, Consigliere del Cnel, in Italia oggi vi sono 985 contratti collettivi diversi ed è commesso rispondere dunque per ognuno di essi, ma si può provare a vedere quelli principali o comunque più importanti
Ad esempio, si legge, la 14° viene ricevuta dai contrattualizzati con: Ccnl terziario, commercio e turismo; alimentare; chimica; pulizie e multiservizi; autotrasporti e logistica.
Vi è anche nel Ccnl per operati agricoli e florovivaisti, ma anche per coloro che sono assunti con contratto farmacie private, dipendenti di Poste Italiane, addetti vigilanza privata e servizi fiduciari; e ancora Ccnl della mobilità (area contrattuale ferroviere); il contratto edile, ma solo per impiegati.
Non spetta, spiega Money.it, ai lavoratori domestici come colf e badanti; metalmeccanici, bancari e lavoratori del tessile; si legge che laddove non è riconosciuta spesso viene sostituita da beni di produzione.
Il primo passo dunque per comprendere se spetta o meno riceverla, è comprendere quale sia il proprio contratto collettivo di riferimento. Viene sottolineato che la 14° può essere corrisposta, anche qualora non prevista dal Ccnl, nel caso in cui esista un accordo col dipendente sulla base del contratto individuale; un aspetto comunque abbastanza raro. Nel caso in cui la 14° sia prevista dal contratto collettivo di categoria, il datore di lavoro non può non corrisponderla, neanche se c’è un accordo scritto col lavoratore, si legge.
Come si calcola la quattordicesima, come calcolare l’importo in busta paga?
Dunque, si tratta di una mensilità aggiuntiva che arriva nei mesi estivi al lavoratore dipendente del settore privato, nel rispetto di quanto previsto dai contratti collettivi di riferimento; si tratta di una mensilità differita, con il soggetto interessato che ne matura una parte in ogni mese dell’anno, per poi riceverla in una sola soluzione in busta paga a giugno o luglio, sempre secondo quanto previsto dal contratto.
In media, corrisponde, spiega Money.it, a 1/12 della retribuzione lorda annuale, ma soltanto per coloro che nel periodo di riferimento possono vantare dodici mesi lavorati. Diversamente, questa si riduce quanti più sono i mesi in cui non si è lavorato; dunque, il periodo che si prende come riferimento è quello che va dal primo luglio precedente al trenta giugno dell’anno in corso, nel quale si va a controllare quale sia il periodo lavorato dal soggetto, (in cui si considerano i periodi di ferie e malattia, infortunio, maternità, congedo matrimoniale e cassa integrazione, mente ad esempio non valgono i mesi di assenza ingiustificata dal lavoro).
Dunque, la formula circa il calcolo della quattordicesima è: (retribuzione lorda mensile * n. mesi lavorati)/12.
Quindi, per i mesi lavorati si considera il periodo che va da luglio dell’anno precedente a giugno dell’anno in corso. Occorre poi ricordare che la 14° si matura soltanto se il dipendente ha lavorato per giorni pari o superiori a quindici.
Facendo dei possibili esempi, si immagini un lavoratore con retribuzione lorda al mese par a 1300€. per un lavoratore che abbia iniziato a svolgere attività lavorativa il primo luglio 2021 e sino al 30 giugno 2022, il coloro sarà il seguente: 1300€ * 12 mesi lavorati/12 mensilità. Dunque sarà pari a 1300€ da aggiungere allo stipendio ordinario.
Considerando un lavoratore che ha iniziato a lavorare il 1°agosto 2021 e sino al 30 giugno 2022, il calcolo sarà: 1300€ *11mesi lavorati(12 mensilità totali = 1.191,67€.
Qualora avesse lavorato dal primo febbraio 2022 al 30 giugno 2022, sarà: 1300€ * 5 mesi lavorati/12 mensilità, col risultato di 541,67€ che si aggiungeranno allo stipendio ordinario.
Dunque, non necessariamente quanto il dipendente andrà a percepire come gratifica feriale corrisponderà all’intero importo della retribuzione mensile ordinaria.
Quanto viene tassata la quattordicesima?
La 14°, spiega Money.it è soggetta a tassazione e dunque quanto erogato in busta paga sarà al netto delle tasse; così come per lo stipendio, anche la 14° è soggetta a contributi e tassazione Irpef, tuttavia si legge che, al pari della 13°, non è prevista l’applicazione delle detrazioni previsti per reddito lavoro dipendente, nel quelle riconosciute per coniuge e familiari a carico.
L’Irpef pagata sulla 14° non ha “sconti”, viene spiegato, ed ecco perché a parità di lordo vi è una differenza tra stipendio netto e 14° netta. Viene però spiegato che, alla fine dell’anno, oppure alla cessazione del rapporto lavorativo, sarà effettuato un conguaglio sulle somme corrisposte in cui saranno considerare anche relative detrazioni, cosicché il dipendente possa recuperare l’Irpef pagata in più sulla 14°. Visto che fa reddito, la 14° incide ai fini ISEE e dunque potrebbe influire sulla erogazione futura (gli importi percepiti nel 2022 saranno considerati nell’ISEE 2024), di alcuni emolumenti, come assegno unico o RdC.
Questi, alcuni dettagli al riguardo. Ad ogni modo è bene ed opportuno informarsi ed approfondire temi e aspetti, per chiarire eventuali dubbi e conoscere i diversi elementi nel dettaglio, anche tramite un confronto con esperti del campo e professionisti del settore.
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