Quanto rende davvero un investimento sicuro a 10 anni? La verità

Angelo ha una scelta da fare: giocare sul sicuro con un BTP a cedola garantita o rischiare sull’azionario internazionale. Ma davvero la certezza conviene sempre? Alcuni numeri potrebbero sorprenderti…

Angelo si trova davanti a una decisione importante. Vuole investire per i prossimi dieci anni e sta valutando un BTP con capitale garantito alla scadenza e una cedola fissa.

Uomo che guarda un grafico dei mercati
Quanto rende davvero un investimento sicuro a 10 anni?-trading.it

L’idea di sapere esattamente quanto riceverà ogni anno lo rassicura. Ma poi, guardando i dati sull’azionario internazionale, scopre che la probabilità di ottenere un rendimento positivo del 10% annuo su un decennio è dell’80%. Non è una certezza assoluta, ma è un numero che fa riflettere. Meglio la tranquillità o la possibilità di guadagni più elevati? E soprattutto, il BTP è davvero così sicuro come sembra?

BTP a 10 anni: stabilità e sicurezza, ma conviene davvero?

Un investimento in BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) con durata decennale e cedola fissa può sembrare una scelta ovvia per chi cerca sicurezza. Angelo ha individuato il 3.85-BTP-01FB35, che offre un rendimento effettivo lordo del 3,94% e un rendimento netto del 3,45%. Ma cosa significa in pratica?

Persona che guarda un grafico dei mercati
BTP a 10 anni: stabilità e sicurezza, ma conviene davvero?-trading.it

Acquistando il BTP al prezzo attuale di 99,58, Angelo riceverà ogni anno una cedola garantita, oltre alla restituzione del capitale alla scadenza. Inoltre, la duration modificata di 7,97 indica la sensibilità del titolo alle variazioni dei tassi d’interesse: se i tassi salgono, il valore del BTP potrebbe scendere nel breve periodo, ma se Angelo lo mantiene fino alla scadenza, non avrà sorprese.

I vantaggi di questa scelta sono chiari. La stabilità e la certezza del rendimento lo rendono un investimento rassicurante, con il capitale che viene restituito alla scadenza e cedole garantite nel tempo. La bassa volatilità evita oscillazioni imprevedibili come nei mercati azionari, mentre il rischio di credito è praticamente nullo, dato che lo Stato italiano garantisce il rimborso. Tuttavia, non mancano gli svantaggi. Il rendimento è limitato rispetto ad altre opportunità, con un 3,45% netto annuo che potrebbe essere inferiore all’inflazione futura, riducendo il potere d’acquisto. Inoltre, vendere il titolo prima della scadenza potrebbe comportare perdite se i tassi d’interesse dovessero salire.

L’azionario internazionale: un rischio calcolato o una scommessa?

Guardando le statistiche, il mercato azionario internazionale ha storicamente offerto rendimenti medi del 10% annuo su un periodo di 10 anni, con un’80% di probabilità di ottenere guadagni. Questo significa che in 8 casi su 10, chi ha investito in azioni ha avuto rendimenti positivi nel lungo periodo.

Rispetto al BTP, il rendimento potenzialmente più elevato è un aspetto da non sottovalutare. Un 10% annuo è quasi tre volte il rendimento netto del BTP. Inoltre, gli investimenti azionari tendono a proteggere dall’inflazione, visto che le aziende adeguano prezzi e ricavi nel corso degli anni.

Ma l’azionario non è privo di rischi. La volatilità è una costante e, nel breve periodo, il valore delle azioni può subire oscillazioni importanti. Inoltre, il rendimento non è garantito e in circa il 20% dei casi il mercato ha chiuso in negativo anche dopo 10 anni. Infine, non esiste alcuna certezza di riavere l’intero capitale investito, a differenza di un BTP.

La domanda finale per Angelo è semplice: meglio dormire sonni tranquilli con il BTP o puntare a guadagni potenzialmente superiori accettando una dose di rischio?

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