Nello sport la competizione tra gli atleti è suddivisa in diversi livelli. E’ possibile fare questa distinzione anche nel mondo del trading?
Tanti aspetti legati al trading sono soggettivi e possono cambiare da un trader ad un altro. Questo vale, ad esempio, per l’ammontare del capitale da destinare al trading, per la propensione al rischio e, di conseguenza, per il risultato finale dell’attività in un determinato periodo di tempo. Stesso discorso vale anche per la strategia di trading applicata per speculare sul movimento del prezzo di uno strumento finanziario: non esiste una strategia corretta ed una sbagliata, ma numerose strategie anche molto diverse tra loro, ciascuna delle quali può essere adatta per un trader e meno per un altro sulla base di vari fattori (tra cui disponibilità di tempo da destinare al trading, orizzonte temporale della propria operatività, profilo psicologico).
DISTINZIONI TRA TRADERS
L’unico aspetto nel quale è possibile riscontrare oggettività è la distinzione tra traders vincenti e traders perdenti, sulla base del risultato positivo o negativo ottenuto al termine di un determinato periodo. Per quanto possa sembrare banale, è l’unico criterio utilizzabile per stabilire dei livelli tra traders. Non è possibile, infatti, come accade nello sport, individuare un trader principiante o distinguere tra la Serie A e la Serie B del trading.
Piuttosto, e’ possibile individuare degli aspiranti traders, ovvero coloro che seguono dei percorsi di formazione ed apprendimento, utilizzando nel contempo dei conti demo per testare la strategia studiata. Quando, una volta verificata l’efficacia della strategia, si decide di investire sui mercati finanziari con denaro reale non esistono principianti, ma soltanto traders più o meno preparati e soltanto i primi potranno sopravvivere ed essere profittevoli nel lungo periodo, fino a raggiungere lo status di trader professionista, nel momento in cui si riesca a fare del trading la propria principale fonte di sostentamento. Il “principiante”, inteso nel senso di trader dotato di scarse competenze, è purtroppo destinato a soccombere e a perdere il proprio capitale: questo è il motivo per il quale non esiste una risposta alla domanda riguardante i guadagni di un “trader principiante”.
COME DIVENTARE TRADER PROFESSIONISTA: SUGGERIMENTI
Il “trader principiante”, come detto sopra, non può far parte di una categoria a sè stante ma è destinato ad entrare nel giro di breve tempo nell’insieme dei traders perdenti. Per evitare ciò e continuare quantomeno ad alimentare il sogno di diventare un giorno trader professionista, è necessario seguire un determinato percorso fatto di diversi step, i quali devono rigorosamente essere superati uno ad uno, senza farsi attrarre dalla tentazione di bruciare le tappe (rischio molto concreto se un aspirante trader si lascia trasportare troppo dall’entusiasmo). E’ possibile descrive queste tappe come segue:
- studiare tramite la lettura di libri e/o la frequenza di corsi formazione. Individuare un mentore che ci possa guidare nella prima fase di approccio ai mercati è molto importante per accelerare il percorso di apprendimento;
- operare su conti demo, in modo da sottoporre alla prova dei mercati la strategia studiata senza rischiare il proprio denaro, verificandone l’efficacia e analizzandone punti di forza e punti di debolezza da correggere;
- cominciare ad operare con denaro reale, se l’operatività demo ha restituito un riscontro soddisfacente per almeno 6 mesi, meglio ancora 1 anno. E’ preferibile approcciarsi ai mercati con un conto di piccole dimensioni, in modo da operare in una condizione psicologica di tranquillità e tenendo a bada l’emotività che nei primi tempi può rappresentare un ostacolo importante. Può essere molto utile tenere un diario di trading, nel quale appuntare tutte le operazioni eseguite e le proprie reazioni emotive, in modo da poter individuare i pregi e i punti deboli della propria strategia e del proprio comportamento nelle varie situazioni di mercato;
- incrementare gradualmente la dimensione del conto trading, man mano che la propria operatività restituisce risultati positivi e che, di conseguenza, la propria consapevolezza aumenta. Nei primi mesi di trading su conto reale è importante porre un limite giornaliero di tollerabilità alla perdita, raggiunto il quale si interrompe l’operatività, in modo da tutelare il proprio capitale monetario e psicologico.
- dedicarsi esclusivamente al trading, come unica o principale attività lavorativa, nel momento in cui ci si rende conto di essere in grado di produrre solo con l’attività di trading dei profitti in grado finanziare lo stile di vita che si intende mantenere.