Quanto costa un dipendente e lo stipendio lordo ad una azienda: i dettagli con esempio, calcoli e cosa c’è da sapere al riguardo
La questione lavoro è sempre di grande interesse ed attenzione, che si parli di assunzione, di una eventuale richiesta di aumento ed altro ancora: ma per un’azienda quanto costa un dipendente e lo stipendio lordo? I dettagli, calcoli ed un esempio. Ecco di cosa si tratta.
Sono tanti gli aspetti da considerare quando si parla del costo lordo per una azienda circa un dipendente, come ad esempio il pagamento dei contributi previdenziali, le quote assicurative e le imposte, come viene spiegato nel relativo approfondimento ad opera di Businessonline.it che pone il caso di un lavoratore con stipendio netto tra i 1000 e 2000 euro.
L’impatto complessivo infatti per una azienda circa la spesa di assunzione di un dipendente non è questione da prendere a cuore leggero, e proprio l’azienda, ancor prima di pagare la busta paga deve considerare lo stipendio lordo. Ecco che a tal riguardo possono essere fatti alcuni calcoli ed esempi per approfondire il punto.
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Quanto costa un dipendente, esempio e calcoli: la retribuzione lorda del dipendente
Circa la questione inerente a quanto costa un dipendente per una azienda, come viene dunque approfondito da Businessonline.it, diverse sono le voci che fanno parte della retribuzione lorda di un lavoratore.
Il sistema italiano, si legge, è organizzo in scaglioni di reddito e vi sono differenti aliquote. Andando nello specifico: con un reddito imponibile lavoratore dipendente assunto con contratto a tempo determinato o indeterminato, comunque subordinato fino a 15 mila euro l’anno, si applica il 23% di aliquota, 23& Irpef del reddito del lavoratore.
Se il reddito imponibile dello stesso è maggiore di 15 mila e fino a 28 mila euro, l’aliquota è del 27%, 3.4560 euro a cui sommare il 27% sulla eventuale parte eccedente 16 mila euro del reddito del lavoratore.
Stessa situazione ma nel caso sia superiore di 28 mila e fino a 55 mila euro l’anno, l’aliquota è del 38%, 6.960 euro, a cui sommare il 38% sulla eventuale parte eccedente 28 mila euro del reddito lavoratore.
Ancora, qualora sia maggiore di 55 mila e fino a 75 mila euro, si legge su Businessonline.it, l’aliquota è del 41%, a cui sommare il 41%, 17.220 euro sulla eventuale parte eccedente 55 mila euro del reddito del lavoratore. Nel caso di un dipendente assunto con contratto a tempo determinato o indeterminato ma ad ogni modo subordinato con reddito imponibile maggiore di 75 mila euro, l’aliquota è del 41%, 25.420 euro, a cui sommare il 43% sulla eventuale parte eccedente 75 mila euro del reddito del lavoratore.
Rispetto a tale schema e non dimenticando il pagamento di contributi previdenziali, quote assicurative e imposta locali, per un dipendente che percepisce tra i 1000-2000 euro netti, l’azienda pagherà tra i 1800 e 2300 euro.
Dallo stipendio, spiega Businessonline.it sono trattenuti i contributi previdenziali del lavoratore, all’incirca il 10% del lordo.
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Azienda, quanto costa un dipendente: stipendio e parametri fissi
Businessonline.it, a quanto detto, menziona anche Confindustria che più volte ha fatto notare il cuneo molto alto che c’è in Italia, al di là della retribuzione che si esamina. Si ponga incasso di un lavoratore single con retribuzione media, fatta 100 la retribuzione netta.
Le imposte sono del 32%, si legge, i contributi carico lavoratore pesando di un altro 14%. I contributi carico datore pesano del 61%. Sul netto del dipendente, va aggiunto dunque, viene spiegato, il 107% di tasse e contributi. Per retribuzione lorda si intende la somma di ogni somma che il lavoratore percepisce, quindi la base più integrazioni come anzianità, straordinari e così via. Il netto è quanto si percepisce dopo le ritenute e i contributi.
Vi sono dei parametri fissi, si legge ancora, circa lo stipendio di un lavoratore. La categoria, con le differenze di pagamenti ad esempio tra quadri e impiegati in una azienda, o ancora altri elementi quali il livello di inquadramento, le mansioni ed eventuali elementi personali.