Quando si decide di vendere la nuda proprietà, in molti si chiedono se l’usufrutto decada in automatico. Facciamo chiarezza su questo aspetto.
Il mondo immobiliare è un mondo ricco di opzioni che hanno a che fare con l’acquisto, la vendita o l’affitto di un determinato immobile. Ogni opzione ha le sue regole di cui essere informati, per poter eseguire operazioni immobiliari nel modo più sereno possibile.
Poniamo l’esempio che si desideri acquistare una casa ottenendone solo la nuda proprietà. In primis bisognerà essere al corrente dei dettagli di questa operazione, che cosa sia una nuda proprietà e tutto ciò che ruota attorno questo acquisto. Se si vuole comprare un’abitazione ma non si ha fretta di andare a viverci, questa può essere una interessante soluzione per l’acquirente.
I costi di acquisto, infatti, saranno minori rispetto a una classica compravendita. Quello che però è importante sapere e che poi non è altro che la caratteristica principale di questa operazione, è che non si potrà disporre immediatamente dell’immobile acquistato.
E quindi è importante esserne al corrente, per decidere con serenità se optare per questa soluzione. In poche parole, l’acquirente compra la nuda proprietà di un immobile, ma non ne avrà il diritto di usufrutto, cioè non potrà disporne subito, liberamente. In sostanza, il venditore potrà continuare a vivere in quella casa, finché ne conserva l’usufrutto.
In molti si chiedono se in caso di vendita di nuda proprietà, si dovrà aspettare che il venditore muoia per entrare totalmente in possesso dell’immobile. Scopriamo quali sono le opzioni che si paventano.
Se si acquista la nuda proprietà di un immobile, si sa, quindi, che non se ne avrà subito l’usufrutto, ma in realtà il problema può essere proprio il tempo di attesa.
Ora, la durata dell’usufrutto deve essere decisa nel contratto di compravendita. Spesso accade che abbia a che fare proprio con la durata della vita dell’usufruttuario: l’acquirente, quindi, ne entrerebbe in possesso dopo la morte del venditore. Per entrare in possesso della nuda proprietà e averne l’usufrutto, si deve aspettare il decesso dell’usufruttuario.
Quando ciò accade, non bisognerà stipulare un nuovo atto dal notaio, ma solo aggiornare il Catasto su chi è il nuovo proprietario. Ci sono, tuttavia, delle eccezioni in cui si può togliere l’usufrutto prima del termine.Una di esse è quando l’usufruttuario rinuncia all’usufrutto, e anche in due contesti. Il primo, se l‘usufruttario non usa l’immobile. Perché l’usufrutto si prescriva, devono passare almeno 20 anni consecutivi. Oppure, se l’usufruttuario adotta atteggiamenti illegittimi.
È importante, infatti, che l’abitazione sia conservata benissimo, non può danneggiare la casa né cambiarne destinazione d’uso. In quel caso, l’acquirente deve rivolgersi a un Tribunale chiedendo la revoca dell’usufrutto.
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