Quando la privacy ti salva dal pagare la multa

Immagina di trovarti davanti una sanzione per essere passato con il rosso. Ti arrabbi, pensi a quanto sia ingiusto. E poi scopri che, forse, non sei tu quello nel torto. Succede quando la legge, pur parlando di giustizia, dimentica le sue stesse regole. A volte, basta un dettaglio per cambiare tutto. E chi lo sa cogliere, può ribaltare la situazione.

Antonio stava andando al lavoro, stesso tragitto di sempre. Un semaforo, una luce rossa che forse si è accesa all’ultimo. Passa. Qualche settimana dopo, trova la multa: oltre 160 euro e sei punti in meno sulla patente.

Semaforo
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Sconcertato, chiama il suo avvocato. E quello che scopre lo lascia a bocca aperta. La multa, in quel caso, non era valida. Il motivo? Mancava un semplice cartello.

Già, perché se una multa per semaforo rosso viene emessa usando una telecamera, bisogna avvisare i cittadini. Non è un’opzione: è un obbligo. A stabilirlo è il Regolamento Europeo sulla protezione dei dati. Le persone devono sapere di essere riprese, e devono poter leggere un’informativa chiara e accessibile. In quel tratto di strada, invece, non c’era nessun avviso. Niente che segnalasse la presenza di dispositivi di videosorveglianza.

In un caso simile, il Garante della Privacy ha sanzionato un Comune proprio per questa mancanza. Le telecamere c’erano, funzionavano, ma nessuno era stato informato. E questo rende i dati personali raccolti inutilizzabili in giudizio. Vale a dire: la multa non può essere confermata, e va annullata.

Non si tratta di trovare scappatoie, ma di pretendere che anche le amministrazioni rispettino le regole. I cittadini devono poter contare su un sistema giusto, non solo severo. E se la legge prevede dei limiti, vanno rispettati da tutti, senza eccezioni.

Il passaggio con il rosso non sempre basta

La legge è severa con chi passa con il rosso: multa salata, sei punti in meno, sospensione della patente se si è recidivi. Ma altrettanto rigorosa è con chi raccoglie dati. E se un Comune installa telecamere senza rispettare le regole, perde la possibilità di usarne le immagini in tribunale. Lo ha confermato anche la Cassazione: se i dati non sono trattati correttamente, non possono diventare prova.

Studio avvocato
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Antonio ha fatto bene a rivolgersi a un legale. E oggi la sua storia è un esempio per tanti. Quando si riceve una multa per passaggio con il semaforo rosso, non sempre si deve abbassare la testa. A volte è il sistema ad aver sbagliato.

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