Hanno comprato la casa dei loro sogni, ma ben presto si è trasformata in un incubo. Sembrava tutto perfetto, ma dopo pochi mesi le crepe sono diventate più grandi delle loro aspettative. Cosa succede quando il sogno di una vita inizia a sgretolarsi, letteralmente?
Domenico e Kinga avevano aspettato quel momento per anni. Sacrifici, risparmi, weekend passati a visitare cantieri e sogni appesi al soffitto. Quando hanno trovato quell’appartamento nuovo di zecca, vicino al parco e con una terrazza che sembrava uscita da una rivista, non ci hanno pensato due volte. Firma dal notaio, mutuo acceso, brindisi tra scatoloni.

All’inizio era tutto perfetto. Le pareti profumavano di pittura fresca, il parquet scricchiolava solo un po’ ma sembrava normale. Poi sono arrivate le prime infiltrazioni sul soffitto del bagno. I vetri delle finestre si appannavano in modo strano. Un giorno hanno scoperto che il balcone aveva una pendenza sbagliata e l’acqua non defluiva. Dopo appena sei mesi, l’idillio si era trasformato in ansia. Dopo un consulto con un tecnico, il verdetto è stato chiaro: difetti di costruzione.
Sconcertati, si sono rivolti a un avvocato per capire se avevano ancora margini di azione. Vediamo allora, senza giri di parole, cosa è emerso dal loro caso e cosa prevede realmente la normativa.
I difetti di costruzione e le responsabilità del costruttore
Nel caso di Domenico e Kinga, i problemi riscontrati rientravano nella categoria dei cosiddetti “vizi dell’opera”, cioè difetti non gravissimi ma comunque rilevanti per chi vive l’immobile ogni giorno. Parliamo di infissi difettosi, infiltrazioni, pendenze sbagliate o altri elementi realizzati male rispetto a quanto promesso.

Per queste situazioni, il Codice Civile, agli articoli 1667 e 1668, prevede una garanzia di due anni dalla consegna dell’immobile. Ma attenzione: i difetti vanno denunciati entro 60 giorni da quando vengono scoperti, altrimenti il diritto decade. Questa regola ha spiazzato Domenico, che pensava di avere molto più tempo. L’avvocato è stato chiaro: se aspetti troppo, perdi il diritto a fare qualsiasi richiesta.
Una volta fatta la denuncia nei tempi previsti, si può chiedere che il costruttore rimedia ai difetti a sue spese oppure, nei casi più complessi, si può chiedere una riduzione del prezzo pagato e anche il risarcimento per il danno subito. Il punto chiave però è sempre lo stesso: muoversi in tempo, raccogliere prove, e se necessario far intervenire un tecnico che certifichi i problemi.
Questa forma di tutela è importante, ma non copre tutte le situazioni. Quando si passa da piccoli vizi a problemi strutturali, il quadro legale cambia notevolmente.
Quando il sogno crolla: rovina dell’immobile e gravi difetti
Purtroppo, i problemi di Domenico e Kinga non si sono fermati alle infiltrazioni. Dopo qualche mese, sono comparse crepe nei muri portanti e un’inquietante flessione nel pavimento del soggiorno. Qui l’avvocato ha tirato fuori l’articolo 1669 del Codice Civile: una norma che tutela chi si trova di fronte a gravi difetti dell’immobile o, peggio, al rischio di rovina parziale o totale.
In questi casi, la garanzia è di 10 anni e riguarda difetti che compromettono la stabilità o l’abitabilità dell’edificio. Ma anche qui la legge è precisa: la denuncia deve essere fatta entro un anno dalla scoperta del difetto, e serve una perizia tecnica che dimostri che il problema deriva da errori del costruttore o da vizi del suolo.
I risarcimenti possibili variano: se la casa crolla, si può chiedere il valore intero; se il danno è parziale, si valuta la parte interessata; se invece c’è solo un rischio imminente, l’indennizzo copre i lavori necessari a mettere in sicurezza l’immobile.
Per Domenico e Kinga è iniziata una vera battaglia legale. Hanno dovuto far eseguire verifiche strutturali, raccogliere foto, documenti, email. Il loro sogno si era complicato, ma grazie alla legge avevano almeno un sentiero da percorrere.