Quando il Vix si impenna chi resiste nel mercato viene molto premiato: scopriamo se è vero e cosa dice la Storia

L’indicatore Vix può servire per orientare la strategia d’investimento nei periodi di crolli del mercato azionario. Cosa misura?

Non sono soltanto i dazi a preoccupare i risparmiatori e gli investitori di tutto il mondo, ma anche il perdurare delle incertezze geopolitiche e, in particolare, i conflitti tra Russia e Ucraina e tra Israele e Palestina.

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Quando il Vix si impenna chi resiste nel mercato viene molto premiato: scopriamo se è vero e cosa dice la Storia (trading.it)

In un clima di tale inquietudine, gli azionisti sono sempre portati a vendere ma, se osserviamo al passato, possiamo notare come questa strategia non si sia praticamente mai rivelata vincente, tutt’altro. Quando ci sono delle crisi, sale il Vix, il cd. indicatore della paura. Il Vix misura la volatilità attesa sull’indice azionario statunitense S&P 500 nei successivi 30 giorni, al fine di individuare il sentiment degli investitori.

Di conseguenza, si tratta di un parametro fondamentale per determinare il rischio del mercato e la paura, prima di prendere qualsiasi decisione sugli investimenti. In passato, gli investitori che hanno avuto il coraggio di lasciare i propri risparmi sui titoli senza vendere per la sola paura sono stati, poi, premiati con guadagni superiori. Ma analizziamo, nel dettaglio, come funziona il Vix e perché potrebbe essere utile in questa fase.

Indicatore Vix: dal passato si può imparare, ma attenzione alle analisi

L’indice di volatilità Vix viene usato per orientare il comportamento del mercato azionario; in questo modo, i traders possono valutare le mosse da compiere, per evitare eventuali perdite oppure bilanciarle, se inevitabili.

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Indicatore Vix: dal passato si può imparare, ma attenzione alle analisi (trading.it)

Per capire se davvero conviene vendere nei momenti in cui il Vix si innalza, è opportuno considerare alcuni dati. Analizziamo gli investimenti di coloro che hanno azioni sull’indice S&P 500 e che hanno venduto i propri titoli ogni volta che c’è stato un aumento dell’indice Vix, per poi ritornare a investire nelle fasi di calo di quest’ultimo e di coloro, invece, che hanno deciso di non disinvestire. I dati mostrano come, su un lasso di tempo di 30 anni, la strategia di vendita avrebbe reso il 7,6% annuo, mentre la seconda strategia il 9,9% annuo.

In pratica, volendo ipotizzare un investimento di 1.000 dollari a gennaio 1995 sullo S&P 500 e mai disinvestito, adesso si avrebbe un rendimento del 1.077%, se non fossero state vendute le posizioni nei momenti di paura e, poi, reinvestite. Ovviamente, anche i dati del Vix vanno analizzati con cautela, perché le performance passate possono essere solo una linea guida per le strategie future, ma non rappresentano una garanzia assoluta contro i rischi e non assicurano rendimenti futuri.

Nei momenti di crisi (come quello attuale), tuttavia, i sentimenti negativi e i timori degli investitori sono più accentuati e la storia insegna che anche in simili contesti è possibile mettere a punto occasioni vantaggiose, più di quanto si possa pensare.

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