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Criptovalute

Quali sono le società sulle criptovalute fallite nel 2022? Le motivazioni lasciano pochi dubbi

Il 2022 è stato un anno difficile per il settore delle criptovalute. Il prezzo del Bitcoin è sceso del 65% dall’inizio dell’anno e ciò ha compresso token ed Exchange finiti in default.

Quali sono le società di criptovalute che sono fallite quest’anno? Ecco le più grandi e importanti che nel 2022 hanno messo a rischio il mercato.

Adobe Stock

FTX ha chiuso il 2022 con il fallimento più grande e clamoroso per un exchange di criptovalute. Quest’anno il colosso degli scambi di asset digitali che aveva a iniziato l’anno con un valore di 32 miliardi di dollari è risultato insolvibile a causa di speculazione e investimenti sbagliati.

Nell’area delle criptovalute giocano sulle turbolenze non solo trader più avvezzi al rischio ma anche le stesse società che gestiscono gli scambi. Nessuno sembra immune dalla volontà di rischiare e sfruttare quella che è stata definita la nuova corsa all’oro. Finché il mercato offrirà opportunità di rendimento a due o tre cifre percentuali, è difficile che gli investitori non cadano nell’inganno di euforia e paura, sentimenti capaci di creare errori di valutazione difficili da stimare.

A novembre, FTX è fallita dopo il fallimento delle trattative di fusione con Binance. Il fondatore Sam Bankman-Fried ha affrontato le accuse di investito senza riguardo i depositi dei clienti tramite la società affiliata Alameda Research con l’exchange che ha subito una classica corsa agli sportelli per prelievi di circa 6 miliardi di dollari in sole 72 ore.

La bancarotta di FTX, è stata clamorosa ma non l’unica di quest’anno; ecco cosa è successo a BlockFi

Un mercato preso dal panico e fuori controllo ufficiale di qualsivoglia istituzione è stata la causa del fallimento di BlockFi. La società è stata la prima a seguire FTX in bancarotta, presentando l’istanza circa due settimane dopo il crollo di FTX.

BlockFi aveva diversi legami economici con FTX e aveva in essere una linea di credito da 400 milioni di dollari su cui contava per rimanere solvibile dopo che altre società sulle criptovalute concorrenti come Voyager Digital Ltd e Celsius Network sono fallite a causa delle turbolenze del mercato all’inizio del 2022.

BlockFi che aveva circa 450.000 utenti era una società che offriva interessi sui depositi in criptovalute dedicata agli investitori retail desiderosi di far fruttare passivamente i propri capitali. Con sede a Jersey City, BlockFi offriva inoltre prestiti garantiti in criptovaluta in pochi minuti senza controlli di qualità creditizia.

BlockFi sta gestendo il suo fallimento facendo affidamento su un accordo da 100 milioni di dollari con la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti.

Three Arrows Capital

L’hedge fund crittografico Three Arrows Capital è stata la prima grande società di criptovalute a fallire nel 2022. Il fondo è stata schiacciato dalle perdite sulle criptovalute Luna e TerraUSD. A maggio il valore di queste era crollato per l’assenza di liquidità su cui erano basati i prezzi della stablecoin che sarebbe dovuta rimanere legata al valore del dollaro. La società che all’inizio del 2022 era esposta sulle criptovalute per 10 miliardi di dollari ha visto volatilizzarsi un asset con una capitalizzazione di 42 miliardi senza possibilità di far fronte alle perdite subite.

Voyager e Celsius

Una delle conseguenze del fallimento e dell’inadempienza agli obblighi con i creditori di Three Arrows Capital è stata la fine anche per Voyager. Si tratta anche in questo caso di una società operative su prestiti e crediti in criptovalute con sede nel New Jersey. Voyager  ha presentato istanza di fallimento a luglio a causa della perdita di un credito nei confronti della prima società del valore di 650 milioni di dollari.

Celsius invece è la terza società crollata nella catena di eventi seguiti al fallimento delle criptovalute Terra e Luna. Celsius Network ha aperto l’istanza di fallimento a luglio; indagini successive hanno rilevato controversie sul trattamento degli account dei clienti, violazioni della privacy e frodi. Il giudice fallimentare che ha gestito il caso di Celsius ha nominato una commissione indipendente per scoprire se Celsius avesse messo in piedi uno schema Ponzi da cui è poi scaturito il suo crollo.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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