Tutti i fattori che influenzano le strategie di trading di successo: facciamo un po’ di data journalism con ricerche e studi in merito
Il mondo del trading è spesso raccontato come un’arena in cui talento, istinto e determinazione fanno la differenza. D’altronde chi investe sui mercati sa che la sfida è continua e ha bisogno di strategie a breve e lungo termine, studio e tanto impegno. Ma cosa dicono realmente i dati su chi ha più successo nei mercati finanziari?

Esistono caratteristiche comuni tra i trader più vincenti e, allo stesso modo, fattori ricorrenti tra coloro che tendono a perdere denaro? Analizzando il sesso, l’età e il livello di istruzione dei trader, emergono tendenze interessanti che ci aiutano a delineare un quadro generale sui protagonisti migliori e peggiori del settore.
Tuttavia, è fondamentale tenere presente che le statistiche non raccontano mai l’intera storia. Sebbene i dati medi possano offrire indicazioni utili, ogni trader è un caso a sé. Le eccezioni esistono e spesso sono proprio coloro che sfidano le probabilità per ottenere risultati straordinari.
Per questo motivo, l’analisi che segue non deve essere vista come una sentenza definitiva, ma come uno strumento per comprendere le tendenze generali. Se ad esempio vi rendeste conto che i dati suggeriscano che il vostro profilo rientri tra quelli con minori probabilità di successo, non significa che dobbiate abbandonare il trading: la conoscenza e la consapevolezza possono trasformarsi in alleati preziosi per migliorare le proprie performance e affinare le strategie di investimento, si tratta solo di mere statistiche campione.
Sesso, età, istruzione e fattori critici per il successo nel trading
Innanzitutto, alcuni studi, come l’analisi della Borsa di Taiwan e alcune ricerche accademiche, suggeriscono che le donne tendano a ottenere risultati migliori sulle strategie a lungo termine, rispetto agli attori maschili. Questo fenomeno è attribuito a una minore propensione al rischio, a un numero inferiore di operazioni superflue (overtrading) e a una maggiore pazienza nel gestire le strategie di investimento.

Dall’altro lato, gli uomini mostrano una maggiore attività di trading speculativo e una fiducia eccessiva (overconfidence), elementi che spesso conducono a performance inferiori. Uno studio del Journal of Behavioral Finance ha poi rilevato anche che gli uomini effettuano il 45% in più di operazioni rispetto alle donne, ma con rendimenti inferiori. Si buttano di più, ma non ottengono i risultati sperati.
L’età rappresenta un altro fattore determinante nel successo di un trader. A quanto pare i trader più anziani, in particolare quelli sopra i 40-50 anni, dimostrano performance superiori proprio grazie all’esperienza, alla disciplina emotiva e all’adozione di strategie più conservative.
Donne, anziani e studi economici sono sul podio
Come si specificava nell’introduzione, nel trading è proprio la disciplina, lo studio costante e la tecnica affinata nel tempo a fare la differenza. Uno studio condotto da FINRA negli Stati Uniti ha rilevato che i trader over 50 commettono meno errori impulsivi rispetto ai più giovani, anche per via dei luoghi comuni sul comportamento che cambia con il passare del tempo: i giovani rischiano e si lasciano andare alle emozioni, gli anziani sono più temprati perché l’esperienza gioca un ruolo fondamentale.

Al contrario, i trader sotto i 30 anni, soprattutto nei mercati più volatili come quello delle criptovalute, tendono a registrare perdite più elevate. Questa tendenza è legata all’inesperienza, all’uso eccessivo della leva finanziaria e all’influenza dei social media, che alimentano fenomeni come il FOMO (Fear Of Missing Out), ovvero la sensazione di non riuscire mai a tirarsi fuori dai giochi, l’ansia di dover rimanere sempre protagonisti della scena e non sentirsi messi in disparte per non provare quella sensazione di vuoto ed esclusione. Un’analisi della Borsa di Taiwan ha mostrato che il 70% dei trader under 30 perde denaro.
Ovviamente un altro fattore importante è il livello di istruzione. Un background formale in economia, finanza o matematica è spesso correlato a risultati migliori, soprattutto se accompagnato da formazione pratica e certificazioni come CFA o CMT.
Tuttavia, studi come quello della University of California sottolineano anche che l’autodisciplina e la gestione del rischio sono fattori ancora più importanti rispetto al mero titolo di studio: ciò significa che a prescindere dalla tipologia di studi portati avanti, anche chi studia da autodidatta ma con ragion di causa, può ottenere importanti risultati.
Al contrario, chi si affida esclusivamente a fonti non qualificate, come influencer o forum online, o chi non ha una formazione strutturata, ha maggiori probabilità di fallire. Un’indagine del Brazilian Clearinghouse ha rilevato che il 60% dei trader senza una preparazione finanziaria formale perde capitale entro un anno.
Studi specifici sul trading e fattori critici oltre le demografiche
- Borsa di Taiwan (2018): Analisi su 1,8 milioni di conti ha mostrato che donne over 45 con istruzione universitaria avevano i rendimenti migliori (+5% annuo), mentre uomini under 30 i peggiori (-15%).
- FINRA (2020): Trader con almeno 10 anni di esperienza hanno un tasso di successo del 35%, contro il 12% dei neofiti.
- University of Oulu (Finlandia, 2019): Tra i day trader, solo l’1% mostrava rendimenti consistenti, spesso con background quantitativo.
Altri fattori critici che influenzano le performance dei trader sono la psicologia, la strategia e l’accesso alle informazioni. Per quanto riguarda il primo punto, la capacità di gestire emozioni come paura e avidità è cruciale. Uno studio di Fidelity Investments ha rilevato che i clienti con piani scritti e obiettivi chiari performavano meglio del 50% rispetto ad altri.
Sul secondo punto, le regole rigide hanno maggiori probabilità di difendersi dal rischio nel lungo termine. Stop-loss e diversificazione devono essere l’abc. Inoltre, i professionisti del settore hanno vantaggi significativi rispetto ai trader retail grazie a strumenti tecnologici avanzati.