Le prospettive di investimento di gennaio 2022 se vivi in famiglia con un solo stipendio

Gli Italiani sono un popolo di risparmiatori ma a causa delle condizioni lavorative precarie e dell’alta disoccupazione, non riescono a investire. Cosa offre a gennaio il mercato per il piccolo risparmiatore?

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Esistono tuttavia delle opportunità di investimento per chi è l’unico lavoratore di un nucleo familiare. Ecco gli investimenti di gennaio 2022 per il profilo reddituale e la propensione al rischio di chi mantenere una famiglia con un solo stipendio.

Per sostenere l’evoluzione e il futuro della propria condizione patrimoniale chi è disposto a investire dovendo al contempo supportare al contempo le spese famigliari è orientato dal desiderio di investire con un rendimento contenuto purché il capitale abbia limitate oscillazioni. Viceversa, è difficile sostenere non solo l’impatto finanziario, ma soprattutto quello emotivo dovuto a variazioni rilevanti del capitale in periodi di tempo molto ristretti.

Uno dei primi pregiudizi da affrontare quando si hanno a disposizione piccole somme è quello relativo all’impossibilità di riuscire a farle fruttare. Se un simile ragionamento poteva andare bene per il passato, oggi non più valido. Le società finanziarie fanno a gara per raccogliere i piccoli investimenti, agevolati in particolar modo dalle nuove tecnologie.

L’obbiettivo di investire è quello di valorizzare il capitale, con tempi e propensioni al rischio diverse. Tuttavia, per partire con il massimo vantaggio in termini patrimoniali è possibile perseguire l’obbiettivo a partire dal risparmio.

Applicazioni e salvadanai digitali per accumulare risparmi

Tra le società che hanno sviluppato applicazioni che permettono di accantonare periodicamente piccole somme c’è AcomeA. La società di gestione ha ideato Gimme5 un salvadanaio digitale che consente di accumulare risparmi nel tempo, destinando anche soltanto 5 euro alla volta a fondi comuni d’investimento con diverse linee di gestione, scelte dal risparmiatore a seconda della sua propensione al rischio.

L’idea è interessante soprattutto per la possibilità di parcellizzare il capitale investito sottraendo una parte del capitale che non ha influenza sulla capacità di spesa o sul reddito famigliare. In questo modo chi è disposto a rischiare può guadagnare sul medio e lungo termine a seconda della linea di investimento scelta tra azionario e obbligazionario.

I versamenti a Gimme5 possono essere eseguiti collegando l’applicazione a un conto corrente, a una carta di credito o a un altro sistema di pagamento. Gli investitori possono scegliere se attuare dei piani di accumulo del capitale a scadenze predeterminate, per esempio una volta al mese, modificando l’importo e la frequenza a seconda delle necessità.

Se si vuole cominciare a investire più attivamente il secondo elemento da considerare a partire da gennaio 2022 è il contesto e la crescita dei vari settori economici. La possibilità ancora per i prossimi mesi della diffusione e dell’impatto sui cicli produttivi della crisi sanitarie. Questa può continuare ad avere ricadute sul prezzo di merci e materie prime ma anche di servizi come biotecnologie ed energie rinnovabili.

Il contesto economico italiano e gli effetti delle incertezze politiche

Per quanto riguarda il nostro Paese l’economia italiana cresce con un Pil superiore al 6% tornando almeno ai livelli precedenti la pandemia. Tuttavia, l’incertezza politica e in parte anche economica torna alla ribalta nelle prime settimane di gennaio, data l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Questa particolarmente significativa per il nuovo assetto istituzionale metterà alla prova la solidità dell’eterogenea coalizione che sostiene il governo Draghi, rallentando o accelerando il suo programma di riforme.

Con una grande avversione al rischio e un capitale da investire limitato a risparmi eccedenti le spese famigliari, è possibile investire tramite settori innovativi come il social lending. Aumentare il nostro capitale a disposizione tramite un prestito, può aiutarci nel breve periodo a guadagnare dagli interessi o dal saldo di eventuali debiti.

Ogni debito naturalmente rappresenta un ostacolo alla libertà finanziaria. Chi vuole mettersi in gioco negli investimenti deve sanare le perdite rappresentate dal pagamento di eventuali interessi o riuscire a finanziare le proprie idee. Un buon modo per farlo è appunto accedere a piattaforme di prestito tra privati chiamate Social lending o Peer to peer Lending. Si tratta di un canale alternativo di credito che consente il prestito diretto tra privati, lasciando da parte banche e istituti finanziari.

Chi eroga il credito o chi riceve il prestito gode di condizioni vantaggiose rese possibili dall’assenza di intermediari. Tassi e interessi vengono stabiliti dall’incontro tra domanda e offerta su internet attraverso piattaforme specializzate.

Guadagnare tramite il social lending

Tra quelle disponibili in Italia c’è Smartika Spa. La società dal 2012 è autorizzata da Banca d’Italia ad operare come istituto di pagamento e quindi gestire i trasferimenti di denaro tra le controparti. La piattaforma che da quattro anni fa parte del Gruppo Sella, seleziona i creditori tra i soggetti iscritti che devono essere maggiorenni, residenti in Italia, in possesso di un conto corrente intestato o cointestato nel nostro Paese.

Chi vuole investire deve fare un’offerta, indicando importo, tasso di interesse desiderato e classe di rischio. A quel punto Smartika divide in parti uguali l’offerta e la distribuisce su numerosi soggetti, diversificando il più possibile il rischio. Chi riceve il prestito si impegna a ripagare i creditori con rate mensili che costituiscono il capitale dovuto più gli interessi.

Il merito creditizio calcolato dalla piattaforma permette di ricevere prestiti a seconda della classe di rischio a cui si è associati. Da l’altro lato il creditore e quindi l’investitore può decidere di destinare il capitale su tre categorie differenziate in base al rapporto tra rischio e rendimento. L’investimento minimo in questa piattaforma è di appena dieci euro, mentre quello massimo di 75.000. I prestiti sono rimborsati in rate mensili a decorrere da almeno un mese dalla prima erogazione. Questi possono essere richiesti ad esempio per corsi di formazione e comprendono sia lavoratori che studenti universitari.

Più è basso il tasso richiesto, più alta sarà alta la possibilità di venire scelto come creditore iniziando così a percepire gli interessi. È Possibile ritirare le somme accreditate oppure reinvestirle automaticamente per continuare a guadagnare.

Vantaggi e rischi dei prestiti tra privati

Sempre più spesso, grazie anche all’evoluzione del settore finanziario e del finetech vengono offerte soluzioni flessibili, non solo per soggetti privati ma anche per le imprese. Bisogna stare naturalmente attenti alle sponsorizzazioni e le offerte allettanti che promettono alle aziende prestiti anche milionari in pochissimi giorni con rendimenti annui lordi per i creditori del 5%.

Nel caso delle aziende è giusto pretendere nel dettaglio a chi sta venendo erogato il prestito. Solo in quel caso è possibile effettuare una verifica dei rischi di insolvenza effettivi. Diversamente si rischia di affidare il proprio capitale a sistemi anonimi che non hanno alcun incentivo a giustificarsi in caso la piattaforma e i guadagni promessi non funzionassero più secondo gli accordi.

È indispensabile verificare che le aziende finanziate non abbiano segnalazioni negative, ed è per questo che è necessario consultare i Registri Pubblici e i Sistemi di Informazione Creditizia, in modo da poter mettere a punto un’analisi dei dati di bilancio, o per lo meno alla reputazione e alla gestione dell’azienda negli ultimi anni.

Cosa verificare prima di investire sui prestiti tra privati

Ricorda che più alto è il rendimento e più alto è il rischio di insolvenza. Questa regola generale vale per ogni tipologia di investimento. I rischi di perdere i propri risparmi sono concreti ed è per questo necessario destinare solo una percentuale marginale del proprio capitale. I vantaggi offerti non devono trarre in inganno, ed è sempre bene affiancare la lettura dei prospetti con le avvertenze di rischio finanziario. Ogni società impegnata in questo campo dovrebbe mettere in evidenza la possibilità statistica degli esiti negativi, per rendere consapevole l’investitore dei rischi.

Va anche ricordato che la stima di questo rischio è fatta dagli stessi gestori delle piattaforme in base a modelli che potrebbero non essere affidabili e che non sono validati da nessuna autorità di vigilanza. Alcune piattaforme non consentono di selezionare i soggetti, le aziende o i progetti da finanziare, ma l’abbinamento tra domanda e offerta avviene in base a un meccanismo automatico.

Per ridurre il rischio di imbattersi in truffe o iniziative illecite è preferibile utilizzare piattaforme in cui si è in grado di verificare chiaramente l’identità dei promotori.

Equity crowdfunding sulle energie rinnovabili

Lo stato dell’arte degli investimenti orientati verso i temi ambientali è oggi riassunto nell’acronimo ESG, Environmental, Social, Governance. Essi sono valutate in base a una tassonomia che misura le ricadute ambientali, sociali, organizzative. Tramite questi tre parametri viene misurata la sostenibilità ambientale delle aziende, a partire dalla filiera produttiva fino alle ricadute economiche e sociali dei prodotti immessi sul mercato.

A questo trend si uniscono aziende innovative come Ener2crowd S.r.l. una startup italiana nata a settembre del 2019. La società con sede a Milano ha all’attivo 42 progetti finanziati nel settore delle energie rinnovabili e si appresta anche a gennaio a offrire la possibilità di ulteriori investimenti. Ener2crowd è anch’essa una piattaforma di crowdfunding che si concentra però nel settore Equity, raccogliendo finanziamenti per progetti che vanno da 30 a 250 mila euro.

Essendo una piattaforma adibita agli investimenti collettivi gli utenti che si registrano possono entrare in contatto con aziende, che tramite il portale stanno raccogliendo finanziamenti online. Questi sono tutti finalizzati a realizzare un progetto nel settore delle energie rinnovabili. Chiunque può investire in uno o più progetti scelti, anche con cifre minime a partire da 250 euro, che vengono remunerati con gli interessi secondo la dinamica e la conclusione del progetto.

Come funziona Ener2crowd

Tutti i progetti sono analizzati, studiati e verificati da un gruppo di esperti del settore, interni o esterni al team Ener2crowd. L’obiettivo è quello di proporre sulla piattaforma esclusivamente progetti solidi dal punto di vista finanziario e con un impatto ecologico positivo in termini di efficientamento energetico e riduzione delle emissioni inquinanti.

I prestiti su Ener2crowd avvengono completamente online. Visitando il sito è possibile visionare i progetti pubblicati per i quali si stanno raccogliendo finanziamenti e decidere quello su cui investire. Ogni utente può decidere quali progetti finanziare e quanto prestare, secondo i dettagli della campagna di raccolta. L’obbiettivo è realizzare il progetto con una tempistica media di 24 mesi e rendimenti intorno al 5%. Ener2Crowd non applica commissioni dirette sugli investimenti, mentre chi propone i progetti è tenuto a pagare una commissione che va da un minimo del 4% fino ad un massimo del 7% del capitale raccolto.

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Investire a gennaio 2022 puntando sulle terre rare

Un altro modo per investire una parte del proprio capitale sfruttando le tendenze ancora presenti a gennaio 2022 è quello di puntare sulle materie prime come le terre rare. Un sistema semplice per garantirsi un paniere diversificato di aziende operanti nel settore è ETF VanEck Vectors Rare Earth/Strategic Metals.

Questo ETF offre accesso a società che producono, lavorano o riciclano terre rare e metalli e minerali strategici. Le terre rare sono metalli rarissimi prodotti soprattutto in Cina, diventati importanti nel corso dell’ultimo secolo date le loro caratteristiche elettrochimiche e magnetiche. Queste sono ampiamente utilizzate in ambito industriale soprattutto nel campo delle componenti elettroniche. Per questo motivo almeno negli ultimi vent’anni esse sono divenute sempre più fondamentali considerando anche il loro uso nei sistemi atti a filtrare le emissioni nocive, nonché nella costruzione di leghe metalliche ad alte prestazioni, come quelle del comparto aeronautico o aerospaziale.

Questo fondo di investimento ha in gestione asset per 55 miliardi con la maggior parte delle aziende operanti in paesi come Cina, Australia, Stati Uniti e Canada. Le performance degli ultimi mesi hanno mostrato il grande potenziale di crescita delle terre rare anche nel 2022 e reso agli investitori negli ultimi tre mesi il 17% di profitto.

Beneficiare di una previdenza complementare reversibile

Per proteggere il proprio tenore di vita o quello dei propri figli è possibile accumulare in modo graduale un capitale, con una formula che tiene conto di sgravi fiscali, reversibilità per uno o più soggetti designati e ritiro anticipato del capitale.

È il caso del PIP, la previdenza complementare che attraverso un piano di investimento a lungo termine consente di gestire i propri risparmi. Così è possibile costruire una pensione integrativa o un capitale che può destinato a qualunque beneficiario designato. Questo dà modo di affrontare eventuali difficoltà personali e lavorative del coniuge o dei figli. Tra questa ad esempio le spese sanitarie, l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa di abitazione.

Le gestioni separate con cui maturano i rendimenti sono caratterizzate da una composizione degli investimenti tipicamente prudenziale. Nella maggior parte dei casi è garantita la restituzione del capitale versato o un rendimento minimo. L’adesione al PIP si può fare in qualsiasi momento così da andare a costruire la propria pensione, parallelamente a quella obbligatoria. Questo investimento può essere adattato nel corso del tempo scegliendo liberamente con quale frequenza e quanto versare nel fondo pensione. I lavoratori dipendenti possono scegliere di destinare il TFR nel fondo pensione anziché lasciarlo in azienda. I contributi così versati

vengono investiti e generano rendimenti, che grazie al meccanismo dell’interesse composto fanno crescere il proprio risparmio nel tempo in maniera esponenziale. A questo è aggiunta una deducibilità fiscale fino a 5.164,57 euro all’anno sulle imposte IRPEF.

Sul mercato si distinguono tre tipologie di forme pensionistiche integrative:

  • I fondi chiusi
  • I fondi aperti
  • I PIP piani individuali pensionistici

Ai fondi chiusi possono aderire solo specifiche tipologie di lavoratori, in base al contratto o accordo collettivo del lavoro che ha istituito il fondo chiuso di riferimento. Ai fondi aperti ed ai PIP, si può aderire individualmente a prescindere dalla propria situazione lavorativa. La differenza principale tra i due consiste nel fatto che i primi sono istituiti da banche, imprese assicurative, SGR o SIM, mentre i secondi sono delle polizze vita, e sono quindi istituite esclusivamente da imprese assicurative.

I contributi dell’aderente sono divisi in comparti di gestione che si distinguono in

  • Obbligazionari: prevedono l’investimento principalmente in titoli di debito come le obbligazioni societarie e i tutoli di Stato. Oltre a queste il capitale è investito per un massimo del 30% in azioni.
  • Azionari: investono per almeno il 50% in azioni
  • Bilanciati: La gestione degli investimenti è bilanciata tra titoli obbligazionari e azionari. Questi possono essere presenti per un minimo del 31 fino a un massimo del 49%.

Le differenze tra azionario e obbligazionario nelle tempistiche di investimento

Per quanto riguarda le differenze tra il comparto azionario e obbligazionario il primo è adatto a chi prevede una partecipazione al fondo di lungo periodo. Questo è solitamente superiore ai 15 anni, periodo in cui statisticamente la volatilità e i cicli sfavorevoli riescono ad essere bilanciati positivamente.

Il comparto obbligazionario offre a differenza delle azioni una maggiore continuità dei risultati finanziari, con minori escursioni del valore del capitale e quindi dei rendimenti. Per questo motivo nonostante sul breve periodo garantisca interessi minori, è un comparto adatto ad un orizzonte temporale di breve termine compreso tra i cinque e i dieci anni.

In conclusione, il comparto bilanciato è invece frutto di una gestione flessibile con un portafoglio equilibrato tra titoli obbligazionari e azionari. Esso risulta adatto a chi ha un orizzonte intermedio e compreso tra i dieci e i quindici anni prima del pensionamento. Inoltre, è adatto anche a chi, pur avendo un lungo orizzonte temporale a disposizione, preferisce assumere un’esposizione minore al rischio e la continuità dei rendimenti. Questo tipo di gestione è adatta a chi preferisce una certa continuità di rendimenti anche se con qualche fluttuazione maggiore in alcune fasi di mercato.

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