La proroga dello stato di emergenza prevista per il 2022 prorogherà anche i benefici per i cittadini ad essa connessi: ecco cosa si potrà ancora richiedere.
Lo stato di emergenza, in scadenza il 31 dicembre 2021, potrebbe essere prorogato ulteriormente anche nel 2022 e con esso tutti i benefici da esso derivanti. Un’eventuale proroga, infatti, allungherebbe anche i benefici contrattuali per coloro che percepiscono alcuni sussidi.
Ecco quali sono i benefici che una proroga dello stato di emergenza renderà ancora disponibili per i cittadini.
L’eventuale proroga dello stato di emergenza in vaglio al Governo porterebbe anche a corrispondente proroga dei benefici contrattuali per i percettori di Reddito di Cittadinanza, Cassa integrazione Guadagni e NaSpI.
A darne conferma è stato un messaggio dell’Inps che risale al 25 maggio 2021, secondo tale comunicazione, infatti, qualora dovesse essere prorogato lo stato di emergenza verrebbero prorogati anche i benefici contrattuali per i lavoratori del settore agricolo.
In particolare, tali benefici contrattuali consistono in contratti nel settore agricolo a termine non superiori a 30 giorni e rinnovabili per ulteriori 30 giorni. Inoltre, essi non comportano la perdita o la riduzione dei trattamenti sussidiari previsti con un limite di reddito non superiore ai 2000 euro nel 2020.
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Dunque, in caso di proroga dello stato d’emergenza i cittadini percettori di questi sussidi potranno ancora richiedere tali vantaggiose condizioni contrattuali.
La Legge ha fornito a numerosi soggetti la possibilità di stipulare questi contratti. In particolare, potranno farlo i percettori dei cassa integrazione per il periodo di sospensione della prestazione lavorativa a zero ore, i percettori del Reddito di Cittadinanza e i disoccupati che percepiscono la NASpI e DIS-COLL.
Qualora le decisioni governative lo permettano e il cittadino titolare di sussidio voglia richiedere nuovamente queste condizioni o farlo per la prima volta, sarà necessario trasmettere il modello “Naspi-Com” all’Inps. In tale documento andranno comunicate, poi, le esatte giornate in cui si svolge l’attività lavorativa.
Ad oggi, l’orientamento del Governo sarebbe quello di non concedere ulteriori proroghe a questo particolare status e di tornare finalmente alle Leggi ordinarie ma, ovviamente, è ancora tutto da decidere.
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