Tra i prossimi provvedimenti del nuovo governo ci sarà sicuramente la proroga pensioni 2023, che permetterà di dribblare la riforma Fornero.
Sotto l’aspetto previdenziale il nuovo governo non dovrebbe introdurre grosse novità in vista del 2023. Com’era prevedibile si limiterà a prorogare alcune misure, che sono in scadenza il 31 dicembre 2022: Opzione donna e Ape sociale.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tenuto un discorso per ottenere la fiducia della Camera, durante il quale ha chiaramente espresso la sua volontà di eseguire interventi sul fronte previdenziale. Così come dichiarato dalla Premier, l’obiettivo è quello di offrire ai cittadini:
“Tutele adeguate vanno riconosciute anche a chi dopo una vita di lavoro va in pensione o vorrebbe andarci. Intendiamo facilitare la flessibilità in uscita con meccanismi compatibili con la tenuta del sistema previdenziale, partendo, nel poco tempo a disposizione per la prossima legge di bilancio, dal rinnovo delle misure in scadenza a fine anno”.
Con queste dichiarazioni, la Meloni ha chiaramente comunicato la sua volontà di prorogare le opzioni pensionamento anticipato attualmente disponibili e in scadenza a fine anno.
In base a quanto dichiarato dal neo Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a breve dovrebbero avvenire le proroghe delle misure in scadenza il 31 dicembre 2022. Pertanto, al 99% c’è l’ok per la proroga delle misure Opzione donna e Ape sociale.
C’è ancora qualche incertezza in merito alla volontà di prorogare anche quota 102. A quanto pare l’intenzione del Governo, in merito a quest’ultima misura, sarebbe indirizzata verso la modifica della stessa, anziché una semplice proroga. Ma è ancora tutto da vedere.
In ogni caso, lo stanziamento di risorse che permetteranno di accedere a Opzione donna e Ape sociale anche nel 2023 era già stata preannunciata dal Governo in fase di campagna elettorale.
Tuttavia, poiché l’esecutivo rappresenta un’alleanza di centro-destra, occorre ricordare le volontà delle altre forze politiche. In particolare, il leader della Lega, Matteo Salvini, è fortemente intenzionato ad introdurre quota 41 per tutti.
Dopotutto, si tratta di una misura che il vicepremier insegue già dal 2019, con l’intento di proporre un limite di età fissato a 61 o 62 anni.
Tuttavia, c’è un grosso ostacolo da tenere in considerazione che riguarda il costo che questa misura avrebbe sulle casse dell’INPS. Si parla di circa 4 miliardi di euro solo per il primo anno.
Ad ogni modo, è evidente che l’idea di una riforma previdenziale strutturale sia impossibile da raggiungere, almeno per il 2023. Nel frattempo i lavoratori in odore di pensione dovranno accontentarsi delle proroghe che avverranno con la Legge di bilancio 2023 e che permetteranno, a chi possiede i requisiti, di andare in pensione in anticipo.
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