Aumentano i prezzi di profumi e cosmetici con la crisi di approvvigionamento

Il settore del lusso, dei profumi e dei cosmetici fa i conti con le carenze nella catena di approvvigionamento delle materie prime.

Prima dell’inizio del conflitto in Ucraina il costo medio di un flacone di profumo da 100 ml era compreso tra i 75 fino a 140 euro. Oggi il prezzo medio va da 100 fino ai 150 euro.

Aumentano i prezzi di profumi e cosmetici con la crisi di approvvigionamento

Il settore dei cosmetici a livello globale è un mercato che fattura 500 miliardi di dollari di cui in gran parte derivati da prodotti a base di alcool, barbabietole, cereali e oli semi vegetali come quello di girasole. L’invasione dell’Ucraina ha messo in subbuglio i mercati dei cereali e degli oli commestibili, spingendo il prezzo degli alimenti a nuovi record storici.

Molto importanti per il comparto dei profumi anche le confezioni: dal vetro alla carta i prezzi sono saliti a causa dell’aumento dei costi fissi di lavorazione. A questo si aggiungono i rallentamenti delle fabbriche cinesi causati dai severi lockdown nel Paese.

La crisi generale sta colpendo trasversalmente tutte le aziende del comparto, anche senza coinvolgere direttamente le materie prime utilizzate per la creazione degli articoli. È infatti in primo luogo la confezione ad avere subito i maggiori incrementi. I prezzi più alti per il confezionamento l’energia e le materie prime hanno alzato i costi nell’industria del 25-30% in media. L’azienda Isem Group, che produce scatole rigide di lusso per clienti come Dolce&Gabbana, ha visto un aumento del costo della carta pari anche al 100%. Il CEO Francesco Pintucci ha rivelato che i prezzi al dettaglio dei loro prodotti sono aumentati dal 10% fino al 30-40%.

Anche profumi e cosmetici alle prese con la crisi di approvvigionamento

Secondo le prospettive di McKinsey, le vendite dei prodotti beauty su scala globale sorpasseranno quest’anno i livelli del 2019 superando i 538 miliardi di dollari. I margini di profitto per il settore di grandi aziende come L’Oreal che commercia profumi e prodotti di make-up firmati Giorgio Armani e Valentino, ha un ritorno sulle vendite del 22,8%.

Nonostante questo, i consumatori non sembrano diminuire gli acquisti per questo settore. Almeno sul breve termine chi può permettersi i prodotti legali alla cosmesi e al lusso non ha urgenza di farne a meno. Secondo gli ultimi dati di NPD Group, una delle principali società Usa nell’ambito della ricerca di mercato, le vendite di fragranze sono cresciute stabilmente negli ultimi tre anni. I dati mostrano un incremento del 15% di vendite negli Stati Uniti nel 2021 con un aumento superiore al 100% del numero di flaconi di valore superiore a 175 dollari venduti.

I produttori europei di cosmetici, che hanno esportato 22,6 miliardi di euro di beni nel 2020 hanno invece risentito, non tanto dell’aumento del costo delle materie prime quanto della concorrenza degli e-commerce.

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