Vantaggi dall’INPS garantiti per chi ha problemi di salute: nessuno viene lasciato indietro. Tutela e mobilitazione per chi ha necessità.
Invalidità e Legge 104, due elementi simili, ma al tempo stesso differenti poiché sottoposti a regimi alternativi: cosa spetta ai cittadini con fragilità? Arrivano nuovi vantaggi dall’Istituto di Previdenza sociale italiano per eccellenza, l’INPS, ma chi può ottenerli? Soprattutto entro quali tempi riuscire a consolidare i benefici? La normativa parla chiaramente, e i destinatari potrebbero essere molti di più di quelli che si può pensare. Agevolazioni, sussidi, ed entrate extra per chi soddisfa i requisiti richiesti, analisi delle condizioni vigenti.
Dire invalidità e regime 104 non è proprio la stessa cosa, per quanto si tratti di due istituti che tutelano e sostengono i cittadini che presentano delle fragilità. Con il primo si fa riferimento alla misura che permette al soggetto di avere tutele e prestazioni che lo accompagnano nel quotidiano, e che potrebbe prendere degli elementi del regime di 104, in vista del fatto che si è affetti da una malattia. Può essere si natura fisica, psichica, intellettiva, o tutte insieme.
La certificazione con legge 104 che potrebbe concernere maggiori aiuti e sussidi, ed è posta in vista di una condizione di minoranza, sempre fisica, psichica, intellettiva, o più. Di conseguenza, sono simili, ma comunque si parla di istituti diversi.
Il discorso in questione è essenziale per capire i nuovi vantaggi INPS se si hanno problemi di salute. Perché non sempre serve avere la 104 per ottenere delle prestazioni di ausilio. A volte, basta rientrare nella condizione di invalidità, anche se non si raggiunge la soglia del 74%. Cosa offrono le norme?
Se si hanno problemi di salute i vantaggi INPS non abbandonano nessuno!
Indennità, pensioni, assegni e tanto altro per chi soddisfa i requisiti richiesti. Come già accennato, non serve avere la certificazione della Legge 104 del 1992. Di conseguenza, sono molte di più le persone che possono usufruire di questi vantaggi promossi dall’INPS dal momento in cui si hanno problemi di salute. La ratio della disciplina entra in gioco proprio per sostenere tutti quegli individui che non riescono a far fronte alle spese del quotidiano e sono sempre più aggravati dal peso della propria condizione che poco si adatta alle sfide del tempo.
Quali sono i vantaggi promossi dall’INPS per chi ha problemi di salute? È vero che chi ha un’invalidità del 100% può avere il sostegno di accompagnamento, ma per quelli con il 74% e meno, c’è dell’altro. Infatti, si tratta di chi può entrare in pensione in anticipo poiché possiede il suddetto grado di invalidità, e di conseguenza l’APE Sociale, l’Opzione Donna, e la Quota 41, diventano realtà.
Chi è invalido e ha 41 anni di contributi può utilizzare la Quota 41 ed essere considerato un lavoratore precoce. Chi non li possiede? Può andare lo stesso in pensione, ma con l’APE Sociale, che prevede l’aver maturato 30 anni di contributi, avere 63 anni, e se si è donna si può procedere con l’altro istituto sopramenzionato. Le donne in questione devono aver raggiunto entro il 31 dicembre 2023 i 61 anni, con 35 di contributi. Inoltre, se si hanno figli, ci sono sconti sull’età in base al numero della prole.
Se sono due, la stessa può lasciare il lavoro a 59, se uno, a 60 anni. Aspetto poco conosciuto, ma che farebbe andare le donne in pensione a 56 anni, è quello di avere un’invalidità civile all’80%, e con 20 anni di contributi. Per gli uomini la stessa misura è garantita, ma a 60 anni.
Oltre l’ambito pensionistico, c’è la presenza dell’Assegno di inclusione per cui basta il 67% dell’invalidità civile, ma non solo. Perché se si agisce mediante i servizi sociali comunali, basta avere un’invalidità che va dal 46% al 66%. Quindi, una soglia molto più bassa. È questo attore in gioco che segnala la condizione dell’assistito all’INPS, che valuta e di conseguenza conferisce quel che il soggetto necessita se non può essere reinserito nel mondo del lavoro.