La possibilità di avere delle agevolazioni se si hanno problemi di salute è un successo in termini di aiuti. Attivate nuove politiche di Welfare che garantiscono migliorie per tutti.
Stare bene è sicuramente la prospettiva auspicata da chiunque, ma nel caso in cui ci fossero dei problemi di salute, avere delle agevolazioni da parte dello Stato non è solo un vantaggio. Si tratta di avere dalla propria, la possibilità di condurre un’esistenza dignitosa. È la condizione di vivere con minor peso i disagi della propria situazione. Non è che i bisogni vengano meno e tutto sia risolto, ma di certo un rientro economico e un sostegno nei servizi è quello che può fare il Governo per aiutare i propri cittadini.
I cittadini non sono lasciati da soli, specialmente quando far fronte alla vita di tutti i giorni diventa complesso. Se di base chi “dovrebbe star meglio”, perché ha stabilità economica e salute, è in difficoltà, figuriamoci come potrebbe stare chi non ha la stessa condizione. Si sta parlando di chi non ha un lavoro, o comunque e precario, oppure di coloro i quali hanno problemi di salute.
Le agevolazioni servono per far fronte al quotidiano e alla propria cura. È ciò che disciplina la normativa in questione, e non va sottovalutato. Se si pensa che allo scadere delle agevolazioni della Dichiarazione dei Redditi del 30 settembre, non si possa avere più nulla, ci si sbaglia di grosso, perché sono in atto delle migliorie senza precedenti.
C’è un altro strumento poco noto che stravolge in positivo la condizione economica dei contribuenti, soprattutto di quelli posti sotto regime di Legge 104.
La Legge n. 104 del 1992 è quel sistema che permette a persone con diversi gradi di disabilità, di usufruire di agevolazioni adatte alle proprie esigenze. Ci potrebbero essere dei casi più gravi, gli stessi problemi di salute e la cura che ne consegue, non sono un tema affatto semplice da trattare. Ma c’è un modello diverso da quello della Dichiarazione dei Redditi che fa al caso proprio di chi sta in questa situazione. Se si ha commesso qualche errore con la sottoscrizione della dichiarazione, o ci si è dimenticati di inoltrarla, c’è una soluzione adatta al caso.
Si tratta del Modello Redditi PF, cioè il “Modello per le Persone Fisiche”, si tratta di una dichiarazione legata ad esse. Permette agli invalidi di recuperare fino a 399 euro, senza dimenticare la possibile agevolazione di 2100 euro! Come già accennato, riguarda le persone poste sotto il regime della Legge n 104 del 1992. La questione si estende anche ai familiari se l’invalido è a loro carico.
Secondo quanto previsto dal TUIR, cioè il Testo Unico delle Imposte sui redditi, il contribuente può inserire nel modello 730 tutte le spese dirette al badante, cioè quelle di solito nei fatti, più onerose. Si può scaricare i 19% delle spese in questione, fino ad un massimo di 2100 euro secondo quanto predisposto dalla normativa fiscale. Quindi, anche se la spesa per il badante è più alta, può ottenere solo questa somma.
Il tutto va indicato nei modelli sopraindicati. Stessa percentuale per i 400 euro già citati. È possibile scaricare l’importo se l’ISEE annuo non supera i 40 mila euro, e se la mancanza di autonomia del singolo è legata alla patologia da cui consegue la disabilità.
La detrazione avviene anche per spese inerenti il ricovero nelle RSA, ma deve trattarsi di un costo assistenziale, no sanitario, perché quest’ultimo è coperto dal Sistema Sanitario Nazionale, SSN. Allora, queste ultime spese non si possono scaricare. Invece, quelle di vitto e assistenza con tanto di alloggio, sì.
Come avviene il rimborso? Se si utilizza il 730 è evidente in busta paga se il contribuente è un dipendente. Oppure direttamente nel cedolino del pensionato, o persino dalla stessa Ade, Agenzia delle Entrate.
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