Tra meno di due mesi il primo appuntamento con l’IMU e ci sono ancora dubbi su chi deve pagarla: le differenze tra prima casa e abitazione principale.
Il 16 giugno scade l’acconto IMU per il 2025 e prima di allora esistono ancora dubbi tra i proprietari di case su chi è tenuto a pagarla e chi no. Abitazione principale, prima e seconda casa non sono la stessa cosa. Cerchiamo di capire bene a livello fiscale cosa cambia.

Bonus edilizi modificati e la prima rata IMU in arrivo (16 giugno). Prima dell’acconto sulla tassa, è bene fare chiarezza su alcuni aspetti non sempre chiarissimi che riguardano la casa. Prima casa e abitazione principale non sono la stessa cosa, partiamo proprio da qui per chiarire ogni altro dubbio. Sono due concetti giuridici e fiscali distinti. Una volta compresa la differenza non ci sarà il pericolo di commettere errori nella compilazione delle dichiarazioni fiscali e non si avranno più dubbi su chi può davvero beneficiare delle agevolazioni previste.
Prima casa e abitazione principale in qualche caso possono coincidere ma sono due cose distinte ai fini fiscali. Il primo dubbio è sorto quando è stato confermato il Bonus Ristrutturazione. Per le spese del 2025, 2026 e 2027 la percentuale di detrazione fiscale dipende da dove sono stati effettuati i lavori.
Bonus Ristrutturazione e IMU in arrivo: differenze tra prima casa e abitazione principale
Spesso un immobile può rappresentare sia la prima casa che l’abitazione principale, ma non è sempre così. La prima casa è legata all’acquisto dell’immobile, mentre l’abitazione principale tiene conto dell’effettivo utilizzo da parte del contribuente e della sua famiglia.

Quando si parla di prima casa, si fa riferimento ai requisiti richiesti per accedere alle agevolazioni fiscali in fase di acquisto. Una delle principali consiste nell’applicazione dell’imposta di registro ridotta al 2%, rispetto all’aliquota ordinaria del 9%. Per accedere a questi benefici, chi acquista deve rispettare le seguenti condizioni: l’immobile non deve rientrare nelle categorie catastali di pregio A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli e palazzi di pregio artistico o storico).
E poi l’abitazione deve trovarsi nel comune in cui l’acquirente ha già la residenza o in cui si impegna a trasferirla entro 18 mesi dall’acquisto. Oppure deve essere nel comune dove svolge la propria attività lavorativa. Non è possibile avere altri immobili residenziali nello stesso comune, né essere titolari di diritti reali (proprietà, usufrutto, uso o abitazione) su abitazioni già acquistate con agevolazioni prima casa in tutta Italia. L’abitazione principale, invece, fa riferimento all’immobile in cui il contribuente e la sua famiglia risiedono stabilmente.
Per quanto riguarda l’IMU, la legge di Bilancio definisce l’abitazione principale come l’unità immobiliare in cui il proprietario e i membri del suo nucleo familiare risiedono e dimorano abitualmente e dunque non si è tenuti a pagarla a meno che non sia una casa di lusso. Lo stesso concetto riguarda l’IRPEF che riconosce benefici fiscali legati alla casa in cui il contribuente e i familiari vivono abitualmente. Per tornare alla domanda iniziale, se una persona vive stabilmente e ha la residenza anagrafica in una casa acquistata senza le agevolazioni “prima casa”, l’ immobile è la sua abitazione principale. Se decide di acquistare un’altra casa mantenendo comunque la residenza anagrafica nella prima, potrà accedere ai Bonus. La prima casa diventerà la seconda mentre l’abitazione principale resterà la prima.