Costo del pellet alle stelle: c’è un’alternativa più economica

Con il costo del pellet alle stelle, i consumatori sono alla ricerca di alternative più economiche. La soluzione arriva dal nocciolino di sansa vergine.

La crisi energetica ha provocato una vera e propria corsa al pellet. Il combustibile ecologico è stato preso d’assalto, da quanti temono una chiusura del gasdotto russo Gazprom.

Costo del pellet alle stelle
Canva

Dopo, la riduzione dei flussi di gas provenienti dalla Russia, avvenuta quest’estate, migliaia di consumatori temono una chiusura definitiva. Per questo motivo, nei paesi del nord Europa, ma anche in Italia, il pellet è stato letteralmente preso d’assalto.

Il combustibile naturale, infatti, alimenta stufe e camini e rappresenta una valida soluzione alla dipendenza del gas metano.

Tuttavia, come spesso accade, all’aumento della domanda è corrisposto l’incremento dei prezzi. Per questo motivo, il prezzo del pellet è salito alle stelle.

Inoltre, si sta assistendo anche ad una carenza del combustibile. Molti consumatori, infatti, stanno avendo difficoltà a trovare pellet per il prossimo inverno.

Ma, per fortuna, esiste una valida alternativa al pellet che è altrettanto ecologico e più economico.

Costo del pellet alle stelle? L’alternativa c’è

Un’alternativa valida all’utilizzo del pellet, che ultimamente scarseggia, è il nocciolino di sansa vergine. Il suggerimento arriva direttamente dal blog “A bear in the Countryside” e propone il nocciolino, come alternativa alla crisi del pellet.

A quanto pare, infatti, il nocciolino di sansa è molto economico, anche se prevede alcuni accorgimenti perché non può essere utilizzato in tutte le stufe a pellet.

Ma cos’è il nocciolino? Si tratta di uno scarto di lavorazione, che deriva dalla spremitura delle olive. Lo scarto a cui si riferisce il blog sopracitato è quello relativo alla sansa vergine, che si ottiene tramite centrifugazione.

Il prodotto di scarto in questione è una biomassa a tutti gli effetti, con un potere calorifero di tutto rispetto che varia tra i 4,5 ai 6,5 kilowattora per kg.

L’interesse di molti consumatori verso questa biomassa si sta intensificando nelle ultime settimane, proprio in virtù dell’aumento dei prezzi del pellet e soprattutto della difficoltà nell’accaparramento.

Purtroppo, però non tutte le stufe a pellet sono adatte all’utilizzo del nocciolino.

Infatti, è necessario verificare le dimensioni dei fori del braciere, che devono essere superiori a 3 mm. In questo modo il nocciolino non viene trattenuto e riuscirà a passare attraverso i fori e ad ardere.

In alternativa, è possibile aggiungere una rete metallica con fori da 2,5/3 mm che può essere posta sul fondo esterno del braciere.

Altri aspetti da tenere in considerazione sono la velocità della coclea e il giro fumi. È, dunque, necessario rivolgersi ad un tecnico prima di utilizzare l’alternativa al pellet. In questo modo, sarà possibile fare qualche prova per capire se la stufa è in grado di accogliere la biomassa.

Un’altra alternativa utile, da prendere in considerazione, prevede l’utilizzo misto di pellet e nocciolino. In questo modo, si riesce comunque ad abbattere il costo per l’acquisto del combustibile ecologico, senza utilizzare esclusivamente il nocciolino.

L’aspetto economico

L’utilizzo del nocciolino serve a combattere l’impatto economico che, il pellet, potrebbe avere sulle famiglie italiane e non solo. Dopotutto, con l’aumento dei costi si è registrato un incremento pari al doppio rispetto allo scorso anno. I prezzi del nocciolino, invece, sono inferiori a meno della metà rispetto al pellet. Mentre la resa è superiore.

Tuttavia, ci sono anche degli aspetti negativi che riguardano l’eccesso di residui di cenere generati dalla combustione del nocciolino (superiore al pellet). Anche l’odore della combustione è più acre rispetto al pellet. Infine, trovare il nocciolino online è decisamente più complesso.

Gestione cookie