Si pensa spesso al futuro del pianeta in un’ottica di sostenibilità ambientale, il recente trend dei carburanti derivanti dagli oli vegetali contribuirà in sinergia ai cambiamenti climatici a determinare incrementi imprevedibili del prezzo degli alimenti.
Il prezzo degli alimenti, in particolar modo quelli ad alto contenuto proteico sono aumentati. Il trend sta cominciando dal mercato degli Stati Uniti, dai cui generalmente le tendenze economiche vanno a diffondersi sul resto delle società industrializzate e in primo luogo sui paesi europei. A luglio i prezzi degli alimenti come carne, uova, fagioli, latte, sono aumentati seguendo una tendenza che a livello globale è destinata a diventare una parte della nuova normalità, che diverrà particolarmente scomoda per la maggior parte delle famiglie italiane.
Da circa tredici anni le piantagioni di soia, zucchero e mais vengono utilizzati per produrre delle miscele di carburante che saranno sempre più destinate a sopperire alla diminuzione nell’uso dei carburanti fossili, questo avverrà almeno sul medio periodo e finché non verranno stabiliti i correttivi atti a calmierare l’incremento del prezzo di questi alimenti.
Il trend delle energie rinnovabili continuerà a crescere almeno nei prossimi dieci anni. Sebbene il settore dei carburanti derivati dagli oli vegetali si sia trovato nell’ultimo anno in particolare difficoltà economiche, a causa dei blocchi produttivi e alla netta diminuzione degli spostamenti, a contribuire al prezzo degli alimentari si sono affiancate le mutate e sempre più imprevedibili condizioni atmosferiche.
Gli effetti economici dei fenomeni climatici sempre più imprevedibili e violenti
Nell’arco di dieci anni i cambiamenti climatici hanno mostrato fenomeni sempre più violenti e repentini, influendo naturalmente sull’agricoltura. I danni al settore agricolo nel nostro paese sono stati in media negli ultimi dieci anni di 1,4 miliardi di euro all’anno. La siccità, i fenomeni temporaleschi e le grandinate, hanno danneggiato frutta e verdura, seccato i terreni e depauperato il raccolto. I danni calcolati secondo gli ultimi dati di Coldiretti hanno interessato non solo i campi ma anche le infrastrutture agricole. Sono molti i terreni a rischio idrogeologico, smottamenti e frane possono interessare oggi più del 90% dei comuni italiani non lasciando praticamente nessuno nella penisola libero dagli effetti del surriscaldamento globale e dall’incessante processo di tropicalizzazione.
Già da anni assistiamo come testimoni impotenti ai veloci e incoerenti mutamenti stagionali, con rapidi passaggi dal caldo al freddo, o con venti e piogge improvvisi e spesso eccessivamente abbondanti. Nubifragi, trombe d’aria, grandinate, siccità e gelate, hanno registrato quest’anno un aumento del 56% rispetto al 2020.
La FAO stima un significativo incremento nel prezzo degli alimenti
Negli Stati Uniti secondo la FAO l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, a luglio i prezzi degli alimenti sono cresciuti del 31% rispetto allo stesso periodo del 2020. Le cause in parte transitorie sono da ricollegare alla distruzione delle catene di approvvigionamento, alla crescita della domanda e delle importazioni cinesi e parzialmente all’aumento dell’inflazione.
È possibile in questo senso un intervento delle banche centrali, teso a controllare eventuali nuovi aumenti di quelli che sono in genere le categorie di beni di largo consumo, come il prezzo dei carburanti e degli alimentari, solitamente lasciati correre ma altresì determinanti per sostenere la capacità di spesa e il potere d’acquisto dei consumatori.
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Il costante aumento dei prezzi dei prodotti di base sta preoccupando e innervosendo alcuni governi. La Russia, uno dei principali esportatori mondiali di cereali, ha iniziato già da febbraio a tassare le esportazioni di grano nel tentativo di arginare l’aumento dei prezzi in patria. Simili politiche protezionistiche sono state portati avanti dall’Argentina, che a maggio per lo stesso motivo ha temporaneamente vietato le vendite all’estero di carne bovina. Gli alimenti sono uno di quei beni che influiscono in modo diretto sulle persone e sono direttamente correlati alla nostra percezione di sicurezza e benessere. Tutti conoscono il prezzo del cibo e sanno quando aumenta. Per questo motivo un mutamento significativo dei prezzi degli alimenti è in grado di avere un effetto immediato sulla contrazione della domanda di tutti i beni non primari.