Covid, questione prezzi calmierati mascherine e tamponi: cosa succede ora

Cosa succede ora circa i prezzi calmierati per mascherine e tamponi con la fine dello stato di emergenza: dettagli e aspetti al riguardo

Tra i tanti temi che sono di interesse generale e che destano attenzione, collegati allo stato di emergenza per il Covid-19 giunto al termine, come noto, al 31 marzo 2022, vi è anche quello inerente il prezzo calmierato di mascherine e tamponi: com’è la situazione, l’ipotesi, cosa potrebbe accadere, proviamo a capirne qualcosa in più con alcuni dettagli al riguardo.

Covid, questione prezzi calmierati mascherine e tamponi: cosa succede
fonte foto: Adobe Stock

Lo stato di emergenza è ufficialmente concluso il 31 marzo, sin dal primo aprile, è ritornato il rischio di consistenti eventuali aumenti del prezzo per quanto concerne mascherine chirurgiche, Ffp2 e tamponi in farmacia; a spiegarlo è Sky Tg 24 nel proprio approfondimento, il quale sottolinea che la fine dello stato di emergenza ha decretato anche lo stop delle norme circa i prezzi calmierati dei suddetti dispositivi.

A fornire spiegazioni in merito alla situazione è Federfarma, associazione dei farmacisti titolari, mediante una circolare alle associazioni provinciali e regionali; in tale circolare si può leggere che per quanto riguarda le mascherine chirurgiche, riporta l’Adnkronos Salute, l’ordinanza che fissava il prezzo calmierato a 0,50€non è più applicabile a decorrere dal primo aprile 2022″.

Inoltre, si ricorda che sono giunto a scadenza anche le deroghe circa la vendita di alcuni prodotti, non saranno più vendibili “mascherine chirurgiche la cui etichettatura non è in lingua italiana ma in altra lingua utilizzata nell’Unione Europea“, si apprende dalla circolare.

Prezzi calmierati mascherine e tamponi: alcuni dettagli e l’ipotesi

Tiene dunque banco la questione prezzi calmierati mascherine e tamponi, dopo la fine dello stato di emergenza per il Covid-19, con moti che si interrogano su cosa potrebbe accadere e su quale sia la situazione al riguardo attualmente. La fine dello stato di emergenza sancisce un passo avanti rispetto il tema covid, così come importanti sono stati i punti affermati con il decreto riaperture e i vari cambiamenti introdotti.

Come si legge da Sky Tg 24, che fa riferimento come detto a Federfarma, la validità del prezzo calmierato delle mascherine Ffp2, stabilito in euro 0,75, “è esplicitamente prevista fino al 31 marzo 2022″; adesso, per quanto riguarda il prezzo al pubblico di questi dispositivi, si legge che “è libero anche per quelle farmacie che hanno volontariamente aderito al protocollo”.

Così come nell’altro, anche in tal caso non sono più applicabili autorizzazioni per prodotti non etichettati in lingua italiana e autorizzate in deroga, viene spiegato. Ad essere giunta a termine, poi, è anche l’efficacia del protocollo di intesa tra Ministero della Salute, Commissario per l’emergenza e associazioni di farmacisti, la quale rendeva obbligatori i prezzi calmierati, e stabiliva le modalità di esecuzione circa i tamponi i farmaci.

Sky Tg 24 spiega che le farmacie, qualora abbiano uno spazio igienicamente adeguato, potranno proseguire con la somministrazione di “test mirati a rilevare la presenza di anticorpi IgC e IgM e tamponi antigenici rapidi per la rivelazione di antigene Sars-Cov-2″. 

Dal momento cui le farmacie possono procedere alla vendita di tamponi a prezzo libero, muovendosi in autonomia, vi è rischio che si possa tornare a quanto accaduto prima dell’accordo nazionale, quando i prezzi per i test antigienici oscillavano tra venti e quaranta euro, e il cui costo andava a gravare sui cittadini.

Sky Tg 24 però spiega che secondo Federfarma, il Ministero della Salute starebbe prendendo in considerazione l’opportunità di prorogare alcune disposizioni del protocollo d’intesa anche dopo il 31 marzo, in particolare modo per quel che concerne i tamponi in farmacia.

Il segretario nazionale di Federfarma Tobia, ha spiegato al Sole 24 Ore, si legge, che per “senso di responsabilità” hanno inviato una lettera alle oltre 14 mila farmacie che fanno i tamponi,invitando a mantenere il prezzo calmierato attuale di 15 euro per l’esecuzione di tamponi antigienici rapidi. Un consiglio che sono certo sarà raccolto dagli addetti ai lavori sul territorio”.

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