Prestazione Universale Anziani: finalmente la circolare con i chiarimenti, cosa succede all’indennità di accompagnamento

Fino a 850 euro al mese per gli anziani, la Prestazione universale è una misura imponente voluta dal Governo per aiutare i soggetti più fragili.

Non si tratta della legge 104 del 1992 ma di una valida alternativa a tutti i benefici della stessa. C’è da fare una scelta, in famiglia o da soli. Una scelta che ti può cambiare la vita.

donna anziana con assistente sanitario e logo inps
Prestazione Universale Anziani: finalmente la circolare con i chiarimenti, cosa succede all’indennità di accompagnamento – trading.it

C’è da fare una scelta, dicevamo. La Prestazione Universale in vigore dal 1 gennaio 2025 offre dei vantaggi importanti sia a livello economico che strutturale, ma non è cumulabile con altri sostegni precedenti, la Legge 104 per esempio. Dunque una scelta che occorre sia ponderata perché una volta fatta sarà complicato tornare indietro, anche se non impossibile. Occorre valutare tutti i pro e contro della misura, una misura che offre tantissimo e che non si era mai vista prima.

Il nuovo sostegno, come accennato, oltre al contributo economico, punta a integrare meglio i servizi socio-sanitari e domiciliari, venendo incontro alle esigenze reali della persona. Scopriamo insieme che cos’è la Prestazione Universale.

Prestazione Universale: non solo soldi in più ma anche un’assistenza di eccellenza

Nasce il 1° gennaio 2025 la Prestazione Universale Inps per anziani non autosufficienti, una misura introdotta dalla Legge n. 33/2023. Come spiegato nel Messaggio Inps n. 949 del 18 marzo, si tratta di un contributo che può arrivare fino a 850 euro al mese, riservato a chi si trova in condizioni gravissime di non autosufficienza. La mission della nuova misura è quella di migliorare il sistema attuale dell’indennità di accompagnamento, offrendo un supporto economico e strutturale più mirato.

Una misura che non è automatica: occorre fare domanda.

logo inps
Prestazione Universale: non solo soldi in più ma anche un’assistenza di eccellenza – trading.it

La Prestazione Universale Inps è destinata agli anziani non autosufficienti che decidano di usufruire del nuovo modello di assistenza, rinunciando alla classica indennità di accompagnamento. L’Inps chiarisce che la misura è già formalmente in vigore, ma ancora non specifica se i pagamenti avranno decorrenza dal 1° gennaio 2025 o dalla data di domanda. La prossima circolare farà luce anche su questo aspetto.

L’importo massimo è fissato in 850 euro mensili per i soggetti in condizioni gravissime di non autosufficienza. Per tutti gli altri, gli importi dovrebbero cambiano verso il basso ma si attendono ancora le cifre ufficiali. Resta inteso che per chi rinuncia alla Prestazione Universale, rimane in vigore l’attuale indennità di accompagnamento, con una somma mensile che per il 2025 è di  531,76 euro al mese.

Per ottenere il massimo del contributo a chi aderisce alla Prestazione Universale (850 euro al mese)  sarà necessario: essere riconosciuti non autosufficienti secondo i parametri della Legge n. 33/2023; scegliere volontariamente di aderire alla nuova prestazione rinunciando alle altre; superare la valutazione sanitaria che sarà effettuata dagli enti locali preposti. La domanda andrà presentata tramite i consueti canali INPS. Chi sceglie la Prestazione Universale rinuncia all’indennità di accompagnamento ma, in cambio, potrà ricevere un’assistenza più articolata con professionisti preposti alla cura e all’accompagnamento che non saranno più i familiari.

Gestione cookie