Occhio ai prelievi: ci sono movimenti che proprio non puoi fare

Alcune informazioni da sapere sui prelievi e dettagli sui contanti, sulle regole, controlli ed altro ancora: i particolari di seguito

Tanti gli argomenti importanti e della grande rilevanza, quando si parla di prelievi e delle operazioni in contanti, al cui riguardo non mancano spunti ed interrogativi circa controlli, regoli ed aspetti che non sono magari alla conoscenza di tutti: per il 2022 vi è ancora la possibilità di operazioni in contanti per cifre sino a 1.999,99€, ma cosa accade se si va oltre il “tetto”? I dettagli al riguardo.

Occhio ai prelievi: cosa sapere su contanti, regole, controlli e altri aspetti
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Ad approfondire il discorso è Il Giornale, che nel proprio focus al riguardo spiega che per il 2022 vi sarà ancora la possibilità di continuare ad impiegare il denaro in contanti sino alla soglia limite, da non superare, di euro 2 mila. Questo, quanto spiegato, insieme al fatto che, oltre tale “tetto”, i soli scambi che possono essere fatti devono avvenire mediante mezzi tracciabili quali bancomat, oppure carte di credito, o ancora bonifici, assegni non trasferibili, vaglia postali.

Viene sottolineato che coloro che dovessero non rispettare e violassero la legge, incorrerebbero in sanzioni molto salate. In particolare, si legge di multe che vanno da 2 a 50 mila euro tanto per chi consegnasse il denaro che per chi lo dovesse ricevere.

Sino alla data del 31 dicembre, spiega Il Giornale in merito a tale quesitone, non è possibile fare operazioni e simili, in contanti, che superino la cifra di euro 1.999,99€. Dal prossimo anno, come in molti già sanno, il relativo limite calerà a 999,99€.

Prelievi e alcuni dettagli sui contanti: controlli, interventi della banca

Sono tanti e diversi dunque, gli spunti che possono venire alla mente ed essere considerati quando si parla di prelievi e di contanti, con interrogativi ed apprendimenti a vario livello che non mancano. Si pensi ad esempio al bancomat e agli scenari inerenti a quando non si potrà più prelevare, e cosa c’è da sapere al riguardo.

Oppure, in generale, si consideri la lotta all’evasione fiscale e ai prossimi obiettivi importanti del Governo e che riguardano Pos, carte, scontrini e altro ancora.

Per quel che riguarda il tema in oggetto, approfondito da Il Giornale, si legge che, in relazione al pagamento a rate, la regola vuole che, ad esempio, qualora occorresse pagare 5 mila euro in contanti, non sarebbe possibile farlo rateizzando l’importo in3 rate da 1.667€ l’una.

Tale misura, si legge ancora, sarebbe ammessa solo qualora si verificassero due condizioni. Qualora fosse espressamente previsto da un contratto come un accordo tra un avvocato ed un cliente circa il pagamento in base alle fasi processuali della causa e quando rientra “negli usi e nelle consuetudini commerciali (si pensi al pagamento di un ingegnere che esegue dei lavori di ristrutturazione, che viene pagato a stati di avanzamento opera”, a ricordarlo è Adnkronos.

Il ministero dell’economia e delle finanze ha in varie occasioni rivoltato che il limite dei contanti ha a che fare con lo scambio tra persone fisiche, non il prelievo, oppure il versamento, che è possibile fare sul conto corrente.

Tuttavia, Il Giornale sottolinea di porre attenzione ad un aspetto, ovvero che quanto appena affermato risulta essere vero ma qualora fossero prelevati più di 1000€, si andrebbe incontro potenzialmente ai controlli da parte del Fisco, a meno che non si tratti di un imprenditore.

Gli altri contribuenti dovrebbero porre attenzione ai controlli dell’Agenzia delle Entrate circa le operazioni “in entrata” come nel caso di versamenti e bonifici avvenuti. In tali casi, ad esser verificata potrebbe essere la provenienza dei soldi ai fini di escludere che possa trattarsi di reddito di dubbia provenienza, se non sarà giustificato.

A questo punto scatterebbero multe e sanzioni; si legge poi che imprenditori e società hanno l’obbligo circa la giustificazione di prelievi maggiori di 1000€ al giorno e 5000 al mese.

Qualora nel medesimo mese un correntista prelevasse una cifra maggiore di euro 10 mila, quest’ultimo dovrà, spiega Il Giornale ancora, fornire delle spiegazioni alla stessa banca, la quale interviene onde evitare eventuali situazioni inerenti a criminalità e riciclaggio.

Nella sostanza, la banca dovrà occuparsi di segnalare alla Uif, ovvero l’Unità di Informazione Finanziare, le operazioni sospette. A tal punto, a seconda del soggetto in quesitone e in base alle circostanza, qualora sussistessero rischi di condotte penalmente rilevanti, ad essere informata sarà direttamente la Procura della Repubblica.

Questi, alcuni dettagli al riguardo. Ad ogni modo è bene ed opportuno che ciascuno approfondisca il tema e i vari e diversi punti, così da chiarire ogni eventuale dubbio e venire a conoscenza, nel dettaglio, dei diversi aspetti importanti da sapere, anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore.

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