Povertà e precarietà a livelli preoccupanti: l’Italia è già un Paese del secondo mondo? Cosa dicono i dati

I livelli di povertà e precarietà nel nostro Paese iniziano a preoccupare. Ma questi livelli dimostrano un’Italia come un Paese del secondo mondo

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un peggioramento significativo della situazione economica del nostro Paese. L’inflazione ha raggiunto livelli preoccupanti, andando ad impattare ovviamente sul potere d’acquisto di famiglie e cittadini. Anche i prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati molto, colpendo particolarmente le fasce più vulnerabili del Paese.

Mani sporche
Povertà e precarietà a livelli preoccupanti: l’Italia è già un Paese del secondo mondo? Cosa dicono i dati – Trading.it

Molte famiglie italiane sono quindi costrette a dover affrontare in maniera quotidiana l’incertezza di poter affrontare tutte le spese necessarie per la sopravvivenza. Questo peggioramento evidente delle condizioni di vita spinge a chiedersi se l’Italia, che poteva vantare un’economia tra le più prospere del mondo, è da considerarsi ormai un Paese del secondo mondo. Vediamo che cosa dicono i dati a riguardo.

I dati sulla povertà in Italia

Secondo i dati più recenti, la povertà assoluta nel nostro Paese riguarda circa 5,7 milioni di persone, ovvero quasi il 10% della popolazione italiana. Si tratta di un livello tristemente basso e un vero record nella storia recente del nostro Paese. Ovviamente, le persone più colpite da questa condizione sono le famiglie con figli, le quali spesso fanno fatica ad arrivare ad uno standard di vita dignitoso.

Persona che chiede elemosina
I dati sulla povertà in Italia – Trading

Ma anche i giovani sono tra i più sofferenti. Questi devono infatti avere a che fare con moltissime difficoltà nella ricerca di un lavoro stabile e retribuito regolarmente secondo il Contratto Collettivo Nazionale. Nel nostro Paese è infatti in aumento il lavoro precario e mal pagato. Si tratta di un’occupazione caratterizzata da contratti atipici e da salari bassi rispetto alla media. Tutto questo produce enorme precarietà lavorativa e difficoltà sociali diffuse. In queste condizioni, sempre più persone si trovano a dover fare i conti con delle prospettive di vita instabili.

Oltre alla povertà economica, si deve aggiungere anche un disagio abitativo piuttosto grave. Molte famiglie italiane, infatti, sono senza casa o vivono in condizioni abitative inadeguate. Il numero di queste persone è purtroppo in costante crescita, a maggior ragione nelle grandi città. A questo deve essere aggiunto anche una maggiore difficoltà di accesso all’istruzione e alle nuove tecnologie. Una condizione che aumenta le diseguaglianze sociali e territoriali. Le famiglie che si trovano in condizioni di povertà devono spesso fare i conti con l’impossibilità di soddisfare le esigenze di formazione e accesso alle nuove tecnologie, compromettendo seriamente il futuro dei propri figli.

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