PostePay nei database del Fisco: arrivano i controlli anche per gli anni scorsi

Postepay, i controlli del Fisco non si limitano solo agli in corso, per cui è sempre bene essere in regola. 

Oggigiorno, le carte di pagamento sono tra i mezzi più utilizzati per fare acquisti, prelievi, versamenti. Le utilizziamo online per eseguire transazioni più rapidamente.

Postepay card
PostePay nei database del Fisco: arrivano i controlli anche per gli anni scorsi(foto fonte Facebook@Postepay)-trading.it

Una comodità non da poco, dato che nell’epoca digitale tutto corre molto più velocemente e si possono ricevere pacchi il giorno stesso, o in pochissimo tempo. Una delle carte di pagamento più usate dagli italiani è certamente la Postepay di Poste Italiane.

Molto comoda da usare, è perfetta per eseguire, nella sua versione standard, acquisti online o nei negozi fisici, oppure prelevare o mettere da parte denaro.

Anche i costi di gestione sono modici, per cui in molti la scelgono proprio perché conveniente, rispetto ad alcuni conti correnti. Tra l’altro, nella versione Evolution, con la Postepay si ha un IBAN su cui è anche possibile farsi accreditare lo stipendio. Si possono anche ricevere e fare bonifici.

Postepay, quand’è che scattano i controlli del Fisco

La Postepay è dunque una soluzione davvero comoda per eseguire dei pagamenti, ma qualcuno, erroneamente, potrebbe pensare che sia esente dai controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Fisco controlla tasse
Postepay, quand’è che scattano i controlli del Fisco-trading.it

Molti crederebbero, infatti, che non rientri nell’interesse del Fisco, fare accertamenti su una carta di questo genere. Ovviamente, come detto, questa credenza è totalmente sbagliata. Il Fisco i controlli li fa su tutto, Postepay incluse.

Con questa carta, è possibile ricevere e trasferire denaro, e chi compra con la Postepay, talvolta, si illude di non passare sotto la lente del Fisco. E invece, i controlli ci sono, perché, peraltro, è un tipo di carta davvero molto usata per fare acquisti e altre operazioni che implichino movimenti di denaro.

Chiaramente, al Fisco non interessano importi di bassa portata, ma cifre che superano una certa soglia, perché quelli potrebbero essere importi non dichiarati, e che quindi possono essere frutto del famigerato lavoro a nero.

Ecco perché è sempre importante dichiarare gli importi incassati per lavoro e che si ricevono con la Postepay, come si fa in tutti gli altri casi. Bisogna ricordare, inoltre, che la Postepay può essere pignorata, e può esserci un blocco degli importi che si trovano sulla carta. Attenzione, quindi, a non commettere gravi errori come quelli sopraccitati, perché ci sono conseguenze da non sottovalutare.

Gestione cookie