Chiunque possegga una Postepay nutre una profonda e innata paura, la sottrazione illecita di denaro. Il timore di una clonazione della carta ci assale ogni volta che si avvicina allo sportello.
Ma a turbarci anche la paura del suo smarrimento o di un “semplice” furto. E in questo caso ci asteniamo dal bloccarla poiché immaginiamo che poi non riusciremo più a recuperare il nostro denaro.
Insomma, la gestione della Postepay è attività complessa ma soprattutto delicata
Vi sono volte in cui, nel corso di un pagamento, vi sarà chiesto di fornire la password di Poste. Una istanza di consenso che, solitamente, ostacola l’acquisto in quanto non si ha idea di come proseguire l’operazione.
Senza password non si andrà lontano.
Poste ha deciso di includere nell’iter di sicurezza un passaggio aggiuntivo al fine di poter proseguire con il pagamento.
Attenendosi alla Direttiva Europea sui servizi di acquisto, sarà vincolante la registrazione al portale di Poste Italiane. Si dovrà allegare un numero di cellulare alla carta, scaricando l’applicazione sul proprio smartphone.
Al di là dei codici della carta e di quello OTP, andrà inclusa la password di ingresso alla piattaforma online delle poste.
Per connettere il numero del cellulare alla carta occorrerà rivolgersi:
sportello ATM, qui basterà esibire la carta e avere a mente il PIN;
uffici delle poste, qui si dovrà avere a disposizione anche un documento di identità e il codice fiscale.
Solamente seguendo tale procedimento si potrà procedere ai pagamenti online.
Sebbene tutti gli iter di sicurezza, è ipotizzabile che ci si renda conto di acquisti di cui non si era dispensata autorizzazione. Come è possibile che si voglia annullare un pagamento predisposto anche con volontà. In questa circostanza è essenziale un blocco quasi istantaneo.
Concluso l’acquisto con la Postepay, questo non potrà essere disdetto. Unica alternativa sarebbe quella della contestazione. Una possibilità valevole e utilizzabile solamente nei casi in cui il pagamento non sia andato a termine o negli episodi di truffa.
Nelle circostanze di truffa o nei casi di addebitamento di una spesa non accordata sarà necessario inoltrare un documento di contestazione. La domanda dovrà essere inviata con raccomandata A/R a PostePay S.p.A. – Patrimonio destinato IMEL – Gestione Reclami – Viale Europa, 190 – 00144 Roma. Altra soluzione, rivolgersi all’indirizzo mail PEC, per i ricorsi.
Appurato la veridicità dei fatti percepiremo il riaccredito degli importi.
Qualora si trattasse di una transazione con esito negativo, chiameremo il numero verde 803160 per instradare una interminabile procedura provando a accaparrarci la restituzione della somma.
Negli episodi di smarrimento, sarà necessario il blocco della carta per mezzo di una chiamata al numero 800.00.33.22, operativo tutto il giorno. Per compiere la denuncia ci si dovrà collegare al sito delle Poste stampando la lista dei movimenti dove sono mostrati quelli non accordati. Il file sarà poi affidato agli addetti ai lavori insieme alla denuncia. Il tutto messo in copia sarà poi consegnato alle Poste a conferma dell’iter già avviato.
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